I test sierologici partiranno il 4 maggio a livello nazionale su un campione di 150 mila persone. Lo Stato acquisterà macchine per produrre 25 milioni di mascherine al giorno con un prezzo fisso. Trasporti: termoscanner in tutte le stazioni
Il commissario per l’Emergenza Domenico Arcuri ufficializza il via dei test sierologici a partire dal quattro maggio. Importanti novità anche sul fronte mascherine: dopo le polemiche sui prezzi gonfiati, si procederà a prezzo unitario per tutti i dispositivi. “Non abbiamo ancora vinto – ha spiegato in conferenza – oggi è la festa della Liberazione ma, che tutti lo capiscano, non ci siamo ancora liberati dal virus. Noi non siamo ancora arrivati al 25 aprile nella guerra con questo nemico. Non abbiamo conquistato tutte nostre libertà e componenti normali della vita tutti noi”. Spiegate le modalità degli attesi test sierologici. L’avvio il 4 maggio a livello nazionale su 150 mila persone da “esaurire” nel giro di qualche settimana. L’esito dei test sarà reso noto via via e quindi senza attendere di avere il responso sull’intero campione.
Cosa succederà sul fronte mascherine? Dopo le polemiche sui prezzi gonfiati, che saranno probabilmente d’obbligo nelle prossime fasi della ripartenza, Arcuri ha specificato che presto sarà stabilito un prezzo fisso per la vendita. “Lo faremo sia con riferimento al prezzo, sia con riferimento al prezzo che con aliquota fiscale connessa è allo stesso. Ne distribuiamo un numero sufficiente per le regioni affinché ne mettano da parte una quota. Stiamo anche lavorando per ridurre fino ad azzerare le importazioni”.
Al momento sono stati distribuite 138 milioni di mascherine e le Regioni hanno ad oggi 47 milioni di mascherine nei magazzini. Arcuri ha poi annunciato che è stato siglato un accordo con due imprese italiane per realizzare 51 macchinari che produrranno tra 400 e 800 mila mascherine al giorno (obiettivo: un totale di 25 milioni di pezzi). Macchine necessarie alla produzione che lo Stato acquisterà.
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La fase 2 per trasporti e fabbriche: dal 27 aprile al 4 maggio prime riaperture
Istituzioni e parti sociali sono al lavoro anche oggi per definire le regole della Fase 2 dell’emergenza coronavirus. Le posizioni in campo sono chiare: il governo è deciso a non abbassare la guardia, le Regioni premono per ripartire. Sulle aperture il 27 aprile – solo di alcune attività, quelle in condizione di rispettare i protocolli di sicurezza – si potrebbe essere anche pronti ma serve fare una riflessione. “L’obiettivo è chiudere la fase 1 in maniera armonica”, avrebbe spiegato il premier Giuseppe Conte nel corso della cabina di regia con gli enti locali.
Una delle misure di controllo per i traporti previste per la ripresa è l’introduzione dei termoscanner non solo nelle grandi stazioni e negli hub aeroportuali, ma in tutte le stazioni e gli aeroporti d’Italia.