Mattarella: “Liberazione e 25 aprile siano simbolo di ripartenza”

Il 75esimo anniversario della Liberazione diventa secondo Mattarella simbolo di ripartenza all’insegna dell’unità del Paese. Il presidente della Repubblica ha visitato a sorpresa l’altare della Patria

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Un omaggio, quello di Sergio Mattarella, in forma quasi privata in ricordo dei caduti per celebrare la Liberazione. A sorpresa questa mattina il presidente della Repubblica ha visitato l’altare della Patria. Da solo e con la mascherina ha salito la scalinata ed ha reso onore al milite ignoto. In cima ha trovato due corazzieri, anch’essi con la mascherina, che hanno portato una corona al sacello del milite ignoto. Un trombettiere dei carabinieri ha suonato il silenzio.

In uno scenario surreale, privo di cortei a causa del lockdown e nel giorno delle polemiche quasi a zero, Mattarella rilancia sul senso della Liberazione. Nel messaggio del presidente della Repubblica un chiaro simbolo di ripartenza all’insegna dell’unità del Paese. “La Resistenza e la fine della “follia” nazifascista rappresentano una riserva etica, di straordinario valore civile e istituzionale – afferma il presidente – che oggi, ancora una volta, deve fornire al Paese quella potente energia comune per affrontare insieme la fase di rilancio”.

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Anpi: gli italiani si facciano sentire dai balconi

Fiori e corone di alloro saranno deposti in solitaria, in ossequio alle disposizioni del lockdown. Per celebrare l’Anpi propone un Bella Ciao collettivo dalle finestre e via web oggi alle 15. Una punta di rammarico affiora nel ministro della Difesa Guerini: “Un momento di grande festa nazionale che ci mancherà, soprattutto ora che sentiamo fortissimo il bisogno di raccoglierci intorno a quei valori. Proprio quei valori che 75 anni fa portarono alla lotta vittoriosa contro il nazifascismo e alla Liberazione dell’Italia”.

Sul fronte politico dichiarazioni sentite contestualizzate in un periodo delicato. Il presidente del Parlamento Ue, David Sassoli, ha concluso la sua dichiarazione diffusa ai media con “Oggi come ieri “Ora e sempre resistenza”. Matteo Renzi dichiara di aver riletto per il 25 aprile le lettere dei condannati a morte della Resistenza. Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, scrive. “La libertà ci è arrivata come un regalo da chi ha combattuto e lottato per conquistarla. Da qui l’odierna libertà di pensare, di criticare, di muoversi, di viaggiare, di organizzarsi, di cambiare idea incontrando gli altri”.

E il premier Conte cita De Gregori. “Viva l’Italia. L’Italia liberata. L’Italia con gli occhi asciutti nella notte scura. Viva l’Italia, l’Italia che non ha paura. L’Italia con gli occhi aperti nella notte triste. Viva l’Italia. L’Italia che resiste”.

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