Il 25 aprile 2020 si celebra una Festa della Liberazione diversa dal solito, costretti in casa per l’emergenza Coronavirus e impossibilitati a sfilare in piazza. Oggi più che mai risuona dai balconi e in tv la storica canzone Bella Ciao, recentemente utilizzata nella serie La Casa di Carta.
Vi siete mai chiesti perché la celebre canzone della Resistenza italiana sia stata utilizzata nella serie spagnola La Casa di Carta, attualmente uno degli show più popolari tra quelli disponibili su Netflix? Lo ha spiegato lo sceneggiatore della serie Javier Gomez Santander.
Lo sceneggiatore Javier Gomez Santander ha raccontato come è nata la scelta di inserire la canzone Bella Ciao nella serie cult, dove l’inno della Resistenza Italiana viene intonato prima dal Professore e da Berlino e successivamente da tutta la banda di rapinatori della Zecca di Stato, che fanno proprie quelle parole di lotta e speranza. “Mi ricordo la prima volta in cui ho cantato Bella Ciao. È stato all’Università, con Gianluca, uno studente italiano in Erasmus”, ha spiegato lo sceneggiatore. “Gianluca aveva una chitarra e a volte cantavamo tutti insieme. Cantare Bella Ciao era il punto più alto di tutte le feste. Da allora, la uso per darmi coraggio”.
La Casa di Carta è oggi la serie non i lingua inglese più vista nella storia di Netflix. “Mi piace ciò che significa questa canzone, la lotta che porta con sé”, ha spiegato Javier Gomez Santander. “Un giorno mi sono svegliato con il pensiero fisso della serie che mi tormentava e ho deciso di metterla su. È stato un flash. Ho capito che Bella Ciao e La Casa di Carta condividevano la stessa anima. Ho gridato: siamo partigiani”. Anche per questo motivo la storia del Professore e della sua banda di reietti della società, ultimi che vivono ai margini del benessere e che decidono di fare una rapina alla Banca di Spagna a Madrid per riscattarsi, è riuscita a conquistare un pubblico così ampio, più di quanto avrebbe potuto fare un qualsiasi heist movie. Non è la trama criminale ad appassionare, bensì ciò che muove i personaggi. La loro idea di gruppo, la loro fedeltà alla causa.
Se infatti inizialmente la presenza di Bella Ciao poteva sembrare un semplice omaggio all’Italia e alla sua storia, nel corso della serie è diventato chiaro come l’idea stessa di Resistenza sia uno degli elementi che mandano avanti la narrazione e spinge i protagonisti a fare quello che fanno. “La vita del Professore gira intorno ad un unico concetto, quello di Resistenza”, rivela Tokyo, la voce narrante della serie che introduce ogni evento allo spettatore. “Suo nonno, che aveva combattuto i fascisti al fianco dei partigiani, gli aveva insegnato questa canzone, e lui l’aveva insegnata a noi”. Nel corso della serie la musica italiana è stata omaggiata in diverse occasioni, ma la presenza di Bella Ciao, proprio grazie alla storia che il brano si porta con sé, riesce immediatamente a catturare l’essenza del racconto.
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