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Cronaca

Scarcerazione Zagaria, Bonafede dispone verifiche. E la Lega insorge

Il guardasigilli ha dato il via a un accertamento insieme all’ispettorato. Il motivo è la mancata indicazione di una sistemazione alternativa per Zagaria. I leghisti in commissione Antimafia scrivono una nota.

Non poteva non fare discutere la notizia legata alla richiesta di scarcerazione di Pasquale Zagaria. Il noto boss facente parte del clan camorrista dei Casalesi, fratello del super-boss Michele, era recluso presso il carcere di Sassari. La grave patologia di cui soffre, però, ha indotto i magistrati del Tribunale di Sorveglianza della città sarda a disporte la scarcerazione. Non essendoci le condizioni per la detenzione e per la disposizione delle cure in carcere, infatti, ne è stata ordinato il trasferimento domiciliare in un comune in provincia di Brescia. Ma Alfonso Bonafede non ci sta.

Il ministro dell’interno, infatti, ha deciso di approfondire la richiesta di scarcerare Pasquale Zagaria. Il Guardasigilli, infatti, ha interessato a questo caso, legato all’emergenza Coronavirus che permane nelle carceri italiane, l’ispettorato romano di via Arenula. Sempre Bonafede, infatti, ha disposto delle verifiche più approfondite nei confronti del tanto discusso Dap. Il dipartimento di amministrazione penitenziaria, infatti, non ha fornito risposta alla richiesta, fatta dal Tribunale di Sorveglianza di Sassari, di trovare una sistemazione alternativa per Zagaria. Per questo motivo, dunque, la richiesta di scarcerare “Bin Laden” potrebbe restare sospesa.

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Il Guardasigilli vuole vederci chiaro – meteoweek.com

Scarcerazione Zagaria, la Lega insorge

E non sono mancate le reazioni, ovviamente negative, alla notizia della scarcerazione di Pasquale Zagaria. Tra queste, la Lega Nord sembra essere il partito che ha preso nella maniera peggiore questa decisione da parte del Tribunale di Sorveglianza di Sassari. Dopo il post del leader Matteo Salvini, che ha chiaramente attaccato il tribunale sardo per questa decisione, sono insorti i leghisti che fanno parte della commissione Antimafia. Si tratta di Gianluca Cantalamessa, Andrea Dara, Lina Lunesu, Enrico Montani, Luca Paolini, Pasquale Pepe, Erik Pretto, Gianni Tonelli e Francesco Urraro.

La loro nota fa capire il pieno dissenso per la scarcerazione di Zagaria: “Ennesimo boss mafioso pluricondannato fuori dal carcere per emergenza Covid-19. Questa volta a beneficiarne è stato Pasquale Zagaria, del clan dei Casalesi. La Lega ha chiesto al ministro della Giustizia Bonafede di riferire urgentemente in commissione Antimafia. Vogliamo capire cosa il Guardasigilli intenda fare affinché i detenuti più pericolosi non ritornino nei loro territori. Non possono essere i cittadini a pagare il prezzo dell’incapacità del governo nell’amministrazione delle carceri e nel garantire – si conclude la nota – la sicurezza della polizia penitenziaria e dei detenuti”.

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