Il presidente americano Donand Trump ottimista nella lotta contro il coronavirus. “Stiamo facendo progressi, i dati ci dicono che il picco è stato superato in varie aree metropolitane”
“Stiamo facendo progressi” nella lotta al coronavirus, lo dice senza esitazioni il presidente americano Donald Trump. Un messaggio di speranza, ripetuto poche ore più tardi dal vice presidente Mike Pence. Quest’ultimo nel corso del consueto briefing della task force della Casa Bianca contro il virus, dice: “I dati continuano a mostrarci segnali di progresso, con molte aree metropolitane che hanno superato il picco”. Il presidente americano non esclude comunque la possibilità di estendere le linee guida sul distanziamento sociale fino all’estate. “Estenderemo – ha aggiunto – tutte le misure necessarie fino a quando non ci sentiremo sicuri”.
Nelle ultime ore hanno fatto il giro del mondo alcune proposte dello stesso Trump. Iniezioni di amuchina, lampade Uv per seccare il virus: sono due delle assurde idee lanciate ieri dal presidente degli Stati Uniti durante il briefing quotidiano alla Casa Bianca sul Coronavirus. Il presidente ha menzionato i disinfettanti per superfici, “che lo buttano giù in un minuto”. E chiesto. “C’è un modo di farne qualcosa, non so, con un’iniezione, o con dei lavaggi? In modo che il disinfettante arrivi ai polmoni, perché se arriva ai polmoni può avere un impatto tremendous, molto forte, sui polmoni. Certo, bisognerà chiedere a dei dottori, ma a me pare interessante”.
Dietro di lui, la coordinatrice della task force Deborah Birx resta in silenzio, con un’espressione orripilata che non è sfuggita ai social. Dove da subito decine di medici e funzionari di salute pubblica si sono affannati a twittare. “Non bevete né iniettate disinfettanti”, smentendo così drasticamente la strampalata proposta.
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I dati ancora allarmanti degli Stati Uniti: si va verso i 50mila morti
Gli Stati Uniti si avvicinano al primato dei 50.000 morti per coronavirus. I casi accertati sono 866.646 e i decessi 49.759. E’ quanto emerge dai dati della Johns Hopkins University. Il coronavirus a New York mostra sempre di più lati oscuri e drammatici. L’epicentro dell’epidemia negli USA e nel mondo è stato colpito in modo aggressivo dalla COVID-19, facendo registrare oltre 15.000 morti solo nella città di New York.
Secondo uno studio, quasi tutti i pazienti affetti dal virus che avevano bisogno di ventilatori nel più grande sistema sanitario di New York sono deceduti. La ricerca ha messo in evidenza quanto sia terribile la prospettiva per i pazienti gravemente colpiti da coronavirus. Secondo lo studio, complessivamente circa il 20% dei pazienti malati per coronavirus trattati presso Northwell Health, il principale e più grande sistema sanitario dello Stato, è deceduto e l’88% di quelli sottoposti a ventilazione non ce l’ha fatta a sopravvivere.
La dotazione di apparecchiature per la respirazione artificiale era stata una preoccupazione del governatore di New York Cuomo. A quanto pare, però, poco è servita per salvare vite umane colpite gravemente dal coronavirus.