Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha ribadito come la Regione sia pronta per ripartire nella Fase 2 da emergenza coronavirus, e ha sottolineato l’intenzione di riaprire anche prima del 27 aprile.
Nel consueto punto stampa quotidiano con la Protezione Civile regionale, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha fatto il punto della situazione in merito al bollettino dei dati sul coronavirus, e su quelle che sono le disposizioni che verranno applicate per far ripartire l’economia interna. In particolar modo, la posizione di Zaia in merito alla riapertura delle aziende e delle attività è risultata molto ottimistica.
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Alla domanda che gli è stata posta da un giornalista, in merito alla possibilità di riaprire i battenti di alcune filiere anche prima del 27 aprile – proposta che tra l’altro sarebbe stata avanzata dal coordinatore del comitato scientifico del Governo – il governatore ha infatti risposto, scherzando: “È il dottor Colao che è d’accordo con noi, mi permetto una battuta”. Sottolineando, poi: “L’abbiamo detto più volte che noi siamo pronti. Il punto è che noi non abbiamo la potestà giuridica per provvedere. Se potessi fare delle ordinanze provvederei, con tutte le sicurezze del caso”.
Coronavirus e Fase 2, Veneto pronto a riaprire
Secondo quanto viene riferito dal presidente della Regione, allora, il Veneto sarebbe già pronto ad affrontare la Fase 2 con la riapertura delle attività. Non bisogna abbassare la guardia, però, nonostante i dati dell’ultimo periodo siano decisamente confortanti. “Io penso che i dati del Veneto ci dimostrino che siamo in grado di affrontare un’apertura dal punto di vista clinico e sanitario che ci siamo dati. Inoltre va ricordato il rispetto delle regole che hanno dimostrato i nostri cittadini e la storia sanitaria che abbiamo da 15 giorni, senza chiusura totale, durante i quali abbiamo tutte le curve in discesa”, ha spiegato infatti Zaia nel punto stampa.
E del resto, in Veneto almeno il 40% delle imprese ha già aperto, nonostante il lockdown restrittivo che grava su tutto il resto d’Italia. E nella fase di ripartenza, anche scuole e parrocchie – secondo il governatore – dovranno poter rialzare i battenti entro questa estate. Con una lettera inviata direttamente al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il governatore ha infatti affrontato il tema dell’istruzione, della tutela e della sorveglianza dei minori, per il quale “noi ci stiamo attrezzando”.
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“Mettere in piedi, magari con le scuole paritarie, un sistema virtuoso con un fine magari anche ricreativo e non solo educativo“, “fare centri estivi”, oppure “le paritarie potrebbero restare aperte durante l’estate per fornire un ammortizzatore sociale e una tutela per le famiglie”; queste le proposte di Zaia al Governo, “per non lasciare soli i ragazzi”.
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