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Cronaca

Coronavirus, Italia: in estate primi test di vaccino sull’uomo

Coronavirus, in estate avrà luogo il primo test del vaccino sull’uomo in Italia. Il vaccino candidato è stato progettato dal consorzio Reithera-Leukocare-Univercells, che si pone come obiettivo l’estate.

(Foto di Douglas Magno, da Getty Images)

La lotta al coronavirus sta producendo una corsa forsennata alla ricerca del vaccino: ora parteciperà anche l’Italia con il via ai test sull’uomo in estate. A renderlo noto è il noto consorzio europeo costituito fra le aziende ReiThera di Pomezia (Roma), Leukocare di Monaco e Univercells di Bruxelles. L’obiettivo è iniziare anche in Italia la sperimentazione del vaccino sull’uomo, e soprattutto la vera missione è farlo durante l’estate. “Attualmente ReiThera sta svolgendo le attività preparatorie per iniziare la sperimentazione clinica di fase1/2 in Italia durante l’estate 2020”, si legge in una nota del consorzio. Qualora la sperimentazione dovesse dare buoni risultati, “la produzione su larga scala verrà avviata subito dopo“.

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Anche questo candidato vaccino è stato progettato intorno alla proteina Spike, bersaglio di diversi vaccini. E’ una proteina sfruttata dal coronavirus per aggredire cellule umane e diffondersi. Il vaccino in questione utilizzerebbe un virus animale, un adenovirus degli scimpanzè. La missione del progetto è rendere efficace questo processo: trasformare il virus animale in una navetta inoffensiva. A quel punto la navetta dovrebbe esser capace di trasportare al suo interno la sequenza genetica che corrisponde alla proteina Spike.

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Il vaccino sarebbe iniettato per via intramuscolare. Nel momento dell’iniezione stimolerebbe la creazione di anticorpi e l’attività delle cellule immunitarie. Il consorzio comunica in una nota: “Vaccini simili, basati su vettori adenovirali umani o di primati, sono stati sperimentati in studi clinici di fase 1 e 2 e hanno dimostrato di essere sicuri e immunogenici in migliaia di volontari sani”.

Il risultato? Le aziende europee hanno collaborato

(Foto di Pedro Vilela, da Getty Images)

Un’ottima notizia, dunque, frutto anche della collaborazione di diversi Paesi europei riunitisi nel consorzio. Il consorzio europeo è nato per iniziativa dell’azienda italiana ReiThera, della tedesca Leukocare e della belga Univercells. Ed è nato con un unico scopo: unire le forze per accelerare la ricerca di un vaccino. Come affermato dalle aziende in una nota, si tratta di una vera e propria alleanza strategica. Il mirino è puntato all’utilizzo di un vettore virale che, in caso positivo, porterebbe alla produzione di larga scala di un vaccino anti-Covid il prima possibile. Roma (Pomezia per la precisione), Monaco e Bruxelles hanno quindi deciso di “unire gli sforzi nella lotta contro questa devastante pandemia mettendo in comune le rispettive competenze al fine di accelerare lo sviluppo rapido di un vaccino basato su di una singola dose”.

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Ma la sfida non riguarda solo l’individuazione di un vaccino, ma anche la sua produzione massiva. E il consorzio lo sottolinea: “Si aggiunge l’importante necessità di garantire la produzione di
milioni di dosi a tempo record”. Per farlo è stato combinato un incrocio di competenze. La ReiThera di Pomezia è specializzata nella generazione e nello sviluppo di vaccini basati su vettori di adenovirus. La Leukocare è specializzata nella formulazione di vaccini basati su vettori virali al fine di garantirne la stabilità a lungo termine. Infine il punto forte di Univercells è la manifattura su larga scala di vettori virali utilizzando tecnologie innovative. Unendo queste tre competenze il consorzio dovrebbe riuscire a sviluppare un vaccino stabile per lunghi periodi, e quindi più facile da distribuire. E poi la produzione. Il consorzio ha intenzione di perfezionare una tecnologia avanguardistica nella produzione del vaccino. Questa permetterebbe una produzione capace di accelerare fino a raggiungere direttamente milioni di dosi.

 

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