Lo chef dell’Osteria Francescana invita tutti a non cambiare abitudini dopo l’uscita dall’emergenza Coronavirus. “Se dovesse ricomparire un focolaio, ci sarebbe il panico generale”, dichiara.
Massimo Bottura invita tutti, clienti o no, a non perdere di vista le regole da seguire per evitare una nuova emergenza Coronavirus. Il noto chef modenese in questo momento, come tutti i suoi altri colleghi, non può ospitare i clienti all’interno del ristorante in cui lavora. L’Osteria Francescana è un luogo molto noto e rispettato nell’ambito della ristorazione nel nostro Paese e la condotta di Bottura è sempre stata apprezzata nel suo mondo. Per questo motivo la sua voce è molto rispettata, quindi le sue opinioni in merito alla gestione dell’uscita dall’emergenza Coronavirus hanno un certo peso.
Massimo Bottura è stato ospite di una trasmissione “Un giorno da pecora”, andata come sempre su Radio Rai Uno. Durante la sua ospitata, il noto chef ha fatto capire che le regole stabilite all’inizio del periodo di lockdown non devono essere messe da parte, visto che il rischio di un nuovo tracollo può essere dietro l’angolo. “Dobbiamo stare alle regole e non fare i rivoluzionari, perché se dovesse ricomparire un focolaio nel nostro Paese ci sarebbe il panico generale. Bisogna rispettare le regole: lavarsi moltissimo le mani col gel, indossare la mascherina, applicare il distanziamento, e magari fare ingressi in tempi diversi”.
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E a proposito del modo in cui la sua Osteria Francescana tornerà al lavoro, Bottura ammette che non ci sono problemi. Il Coronavirus ha un po’ fiaccato gli affari del ristorante, ma non appena verrà dato il via libera il locale sarà pronto ad accogliere nuovamente i clienti. Ovviamente, come ci tiene a sottolineare lo chef, nel rispetto delle nuove regole. “La Francescana non ha problemi – osserva Massimo Bottura – perché i tavoli sono distanti, sono i ristoranti piccoli e medi che hanno bisogno di numeri per sopravvivere che potrebbero avere difficoltà”. Dunque l’Osteria Francescana è pronta a ripartire dopo lo stop forzato.
Per quanto riguarda la possibilità di lavorare nel migliore dei modi, Bottura ha già in mente qualcosa. Il suo intento è quello di rimettere al lavoro i dipendenti dell’Osteria: “Si potrebbero fare diversi servizi, facendo i turni, iniziando a far mangiare alle 19, come si fa a livello internazionale: ad esempio si potrebbe fare 19, 21 e 22 ultimo turno”. E sull’umore delle persone, costrette da oltre un mese alla quarantena forzata, Bottura dice: “All’inizio ci sarà un po’ di timore, lo scoglio più grosso sarò vincerlo, ma la gente – conclude lo chef – ha voglia di uscire e confrontarsi”.