Berlsconi, a sorpresa, nei salotti di porta a Porta dichiara di voler appoggiare il governo sulla questione Mes e non solo…
Una mossa inaspettata quella dell’ex premier che nei salotti di Bruno Vespa torna a parlare del Mes: «In caso di un passaggio parlamentare probabilmente voteremmo una decisione del governo sul Mes che è favorevole all’Italia e agli italiani. Siamo un’opposizione responsabile che si stringe alle istituzioni quando c’è l’emergenza, quando è in pericolo la vita e la salute degli italiani». Il leader di Forza Italia ha detto che non capisce la ragione per cui bisognerebbe rifiutare un prestito senza vincoli e tassi zero, come invece vorrebbero fare Matteo Salvini e Giorgia Meloni, che di ragioni ne vedono parecchie, a partire dal confronto con l’ex disastro greco. Le previsioni del Def stimano un nuovo crollo fino all’8% del Pil con un rapporto deficit/Pil in crescita all’8% e il debito pubblico al 155-160% del Pil. I pesanti effetti del Covid-19 si allungheranno per tutto il 2020, sia a causa della frenata dell’export, sia per lo stop dei consumi interni dovuto al lockdown. Il governo sta organizzando un decreto da quasi 80 miliardi da destinare alle aziende, alla sanità, alle partite Iva, alle famiglie. Una crisi economica che bisogna combattere con fermezza di intenti e di decisioni.
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Buone notizie sul fronte delle agevolazioni: si parla di assunzioni nella sanità (via libera agli infermieri, i più richiesti) e a due mesi di bonus che passano da 600 a 800 euro per autonomi e professionisti, inclusi i più giovani (avvocati, psicologi, ingegneri, architetti); dai 2 miliardi del reddito di emergenza di 400 euro per i single (800 per nucleo familiare) ad altri 4 per il Fondo di garanzia per le Pmi che si aggiungono ai 2,5 già stanziati. E ancora: un ristoro diretto per le srl e le imprese sotto i 10 dipendenti rimaste fuori dal Cura Italia. Non solo: sono previsti 30 miliardi per le garanzie sui prestiti alle aziende previsti dal dl Liquidità; 15 miliardi dovranno rifinanziare le misure di sostegno al reddito come cassa integrazione e Naspi. Si parla di azzeramento dei costi fissi in bolletta e altri aiuti per gli affitti commerciali con crediti d’imposta al 60% e sgravi fiscali per i proprietari. Il futuro porta speranza ma per rivedere la luce bisognerà attendere ancora un po’.
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