I carabinieri del Nas di Latina hanno effettuato 7 arresti per false prescrizioni mediche utilizzate per acquistare in farmacia farmaci oppioidi a base di ossicodone.
I carabinieri del Nas di Latina, coadiuvati nella fase operativa dai militari di Latina, Frosinone e Terni hanno eseguito 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 3 ai domiciliari, emesse dal giudice per le indagini preliminari di Latina, Giuseppe Cario, nell’ambito dell’operazione “Compressa Express”, volta a contrastare i reati di falso e ricettazione di certificazioni mediche, di truffa ai danni del servizio sanitario nazionale e di detenzione illecita di stupefacenti ai fini dello spaccio. I 7 arrestati avrebbero, infatti, prodotto false prescrizioni mediche, usando timbri e ricette sottratti in diversi studi medici di Latina. Le ricette servivano per poter acquistare in tutta sicurezza nelle farmacie del territorio pontino farmaci oppioidi semisintetici, a base del principio attivo ossicodone.
Le indagini sono state avviate dopo alcune verifiche sulla vendita di medicinali specifici in diverse farmacie della zona di Latina, che hanno portato in evidenza un numero eccessivo e immotivato di ricette mediche non conformi. Grazie al lavoro dei carabinieri, che hanno effettuato ricognizioni fotografiche, servizi di osservazione e pedinamento e hanno acquisito prove documentali, si è ricostruito il modo di operare del gruppo composto da 7 persone, tra cui anche una donna, delle quali 5 residenti a Fondi e 2 ad Alatri, in provincia di Frosinone, e già conosciuti dalle forze dell’ordine. Gli agenti dell’Arma avrebbero rilevato 340 episodi di attività criminosa: i 7 arrestati si sarebbero, infatti, recati in varie farmacie del pontino con ricette mediche false, frutto di furti ai danni di aziende ospedaliere, studi medici e studi di medicina generale, ai quali erano stati sottratti anche i timbri necessari da apporre alle prescrizioni. Attraverso questo sistema, il gruppo criminale ha truffato anche l’Asl di Latina, che ha corrisposto alle farmacie circa 20mila euro di danaro pubblico per il rimborso delle ricette. I 7 indagati avrebbero ottenuto 12mila compresse con il principio attivo stupefacente a base di “ossicodone”, caratterizzato da una molecola collegata a morfina e codeina, che rivendute sulla piazza di spaccio a 10 euro l’una avrebbero fruttato 120mila euro. Secondo quanto ricostruito al momento dagli investigatori, il gruppo era in azione dal dicembre del 2018. Le indagini sono coordinate e dirette dalla Procura della Repubblica di Latina, insieme ai magistrati Carlo Lasperanza, procuratore aggiunto, e Giammaria Valenti, sostituto procuratore.
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