Movimento 5 Stelle: espulsi Mario Giarrusso e Nicola Acunzo

Movimento 5 Stelle: espulso il senatore Mario Michele Giarrusso per non aver effettuato i rimborsi attraverso la restituzione di parte dello stipendio. Espulso anche il deputato Nicola Acunzo, anche in questo caso per problemi legati ai rimborsi.

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(Foto di Alberto Pizzoli, da Getty Images)

Sono stati espulsi dal Movimento 5 Stelle il senatore Mario Giarrusso e il deputato Nicola Acunzo, entrambi per rimborsi mancanti. Il Movimento 5 Stelle solo qualche giorni fa aveva sanzionato anche il consigliere regionale del Lazio Davide Barillari. A quanto pare il Movimento non si è fermato, e procede alle espulsioni di chi non rispetta le linee guida del movimento.

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Il senatore Mario Michele Giarrusso

Michele Giarrusso è una figura storica del Movimento. L’attuale senatore ha un passato ne La Rete di Leoluca Orlando, ma da più di 12 anni gravita attorno al Movimento, dapprima vicino alla figura di Beppe Grillo, poi direttamente come attivista del Movimento. Ma da tempo i rapporti interni si erano incrinati. I numeri necessari al M5s in Senato avevano comportato un rinvio della presa di decisione. Giarrusso serviva, a livello numerico, al Movimento 5 Stelle. Ora però lo strappo alla guerra fredda. La motivazione dell’espulsione sarebbe un mancato rimborso. Giarrusso non avrebbe restituito parte degli stipendi, come promesso e attuato da tutti i parlamentari 5 Stelle. Alla mancata restituzione sarebbe arrivato un primo avviso in cui veniva incentivato a sanare la situazione. Ma Giarrusso non aveva accolto l’invito, spiegando di aver bisogno di quei soldi per alcune cause legali in corso. Quindi ora l’espulsione.

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Il deputato Nicola Acunzo

L’altro membro espulso dal Movimento 5 Stelle, oltre a Giarrusso, è il deputato Nicola Acunzo, attore poi divenuto politico. Ha recitato per Mario Monicelli, Michele Placido, Carlo Verdone e Leonardo Pieraccioni. Finché non ha accettato la candidatura per il M5S alla Camera. Anche in questo caso un problema di rimborsi: in questo caso era stato Acunzo a rivendicare il mancato adempimento alla “promessa”. Nei mesi scorsi aveva pubblicamente dichiarato di aver saltato tutti i rimborsi dal 2019 in poi. La motivazione sarebbe stata “una questione politica”. Intervistato dall’Adnkronos, ha spiegato: “Ho sospeso le restituzioni affinché avvenga un chiarimento sul cambio di modalità dei versamenti. Mi devono ammazzare se non mantengo l’impegno con i cittadini e con il M5s, ma la modalità deve essere quella del 2018″.

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Nell’ultimo anno, aveva sottolineato Acunzo, è stato aperto un conto ad hoc del comitato rimborsi. Il conto è gestito direttamente da Luigi Di Maio e dai capigruppo di Camera e Senato. “Nel 2018 il sistema era molto trasparente, nel 2019 è cambiato e quindi ho sospeso le restituzioni e spero si sblocchi la situazione. Con questo nuovo sistema non mi sento orgoglioso di far parte del Movimento. Io sono un uomo libero. Mi interessa che il popolo e le persone che mi hanno votato sappiano che Nicola Acunzo è un uomo d’onore e manterrà questo impegno, ma con le modalità del 2018. Abbiamo già cambiato troppe cose. Non sono entrato in politica per fare come hanno fatto negli altri partiti, altrimenti sarei rimasto sul set”.

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