Luke è un bambino di quasi due anni. Un mese fa ha avuto i primi sintomi di contagio da Coronavirus. La madre ha lanciato un messaggio a chi si “lamenta” per la quarantena.
La storia di Luke Schreiber ha fatto il giro del mondo e sta suscitando emozioni contrastanti. Si tratta di un bambino che non ha ancora compiuto due anni, ma il cui ultimo mese è stato davvero terribile. Il bimbo, nativo del Michigan, proprio un mese fa fu portato in ospedale dalla madre, per via della febbre molto alta. Da qui la necessità di ricorrere al tampone e l’esito che fuga ogni dubbio: Luke ha contratto il Coronavirus. Un esito abbastanza scontato, visto che entrambi i genitori erano risultati al Coronavirus dopo controlli effettuati pochi giorni prima. Da qui è scattato l’allarme per la famiglia del bambino.
Anche perchè, come racconta mamma Amanda, Luke ha avuto dei momenti difficili fin da quelli precedenti al trasporto in ospedale. Il bimbo ha improvvisamente perso i sensi mentre si trovava con i suoi genitori. C’è da dire che qualche giorno prima aveva fatto trapelare qualche sintomo da sindrome influenzale, ma niente di grave. All’improvviso si è scatenato il dramma, con la febbre che è salita a 40° e ha costretto i suoi genitori alla corsa in ospedale. “Luke era bollente, siamo andati di corsa in ospedale – ha dichiarato Amanda – . Lo hanno trattenuto per tutta la notte, abbiamo dovuto attendere 12 ore prima di scoprire i risultati degli esami e di farci sapere che Luke aveva contratto il Coronavirus”.
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I medici che hanno controllato Luke hanno fatto sapere che la corsa dei genitori è stata quanto mai tempestiva. Bastava che trascorresse qualche ora senza interventi, tra l’altro, prima che il bimbo avesse qualche danno grave al cervello. Siamo ormai prossimi alla chiusura del primo mese di ricovero, e le condizioni di Luke Schreiber non sono ancora migliorate. Tanto che mamma Amanda, che non ha mai lasciato suo figlio durante questi 25 lunghissimi giorni, a un certo punto ha deciso di rivolgere un messaggio. Un lungo testo scritto all’indirizzo di chi si “lamenta” per la quarantena, alla quale sono costrette milioni di persone.
“Mi rivolgo a tutti quelli che si lamentano perchè restano a casa per sicurezza, dopo l’estensione degli ordini esecutivi – ha scritto Amanda su Facebook – . Mio figlio è positivo al Coronavirus, non siate egoisti. Ciò di cui sentite parlare in TV riguarda persone che hanno familiari che li amano. Con ogni probabilità chi si lamenta non lavora nel mondo della sanità o non rischia la vita ogni giorno. Mio figlio ha 22 mesi di vita. Se siete esperti di malattie o avete qualche titolo di studio per parlare di epidemie e medicina, parlate. Altrimenti state zitti e lasciate le decisioni ai professionisti. La pubblica sicurezza e le vite umane sono molto più importanti dei vostri affari. L’economia tornerà ad alti livelli, questo Paese ha vissuto la Grande Depressione e ne è venuto fuori. Sedetevi, abbiate pazienza, pregate e lasciate lavorare gli esperti”.
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