Da una serie di analisi scientifiche è emerso che se si optasse per l’immunità di gregge si rischierebbero epidemie cicliche.
Da un’analisi di riviste scientifiche è emerso un dato molto interessante: l’immunità di gregge è stata assolutamente bocciata dalla comunità medico-scientifica. Secondo gli analisti scegliendo la via del contagio si rischierebbero epidemie cicliche. Secondo la responsabile del progetto, Raina MacIntyre, a capo del Programma di ricerca sulla biosicurezza dell’Università del New South Wales, l’immunità di gregge sarebbe a tutti gli effetti un mito: “Ha una connotazione di eugenetica. Si avrebbe un forte aumento dei contagi con poco vantaggio a cui seguirebbe la necessità di più lockdown, perché il sistema sanitario sarebbe troppo gravemente impattato. Si avrebbe metà della forza lavoro in malattia o in quarantena e una massiccia insorgenza del virus negli ospedali, a spese di altri interventi e trattamenti“. Secondo la scienziata al momento non sappiamo quanto duri l’immunità da Covid-19, non sappiamo se si formino mutazioni anche minori che farebbero circolare un ceppo leggermente differente. Se questo avvenisse, non sappiamo se una precedente esposizione offrirebbe una sufficiente immunità. L’idea iniziale del Regno Unito sarebbe, dunque, da rigettare in toto.
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Il primo sostenitore dell’immunità di gregge in Europa era stato Boris Johnson poi finito in terapia intensiva e ad oggi in via di guarigione. Il Premier britannico ora, però, avrebbe cambiato idea tanto da decidere di prolungare (forse) il lockdown. Da Londra in un comunicato fanno sapere: “Boris Johnson è molto preoccupato dal fatto che possa presentarsi una seconda ondata se togliessimo le restrizioni troppo presto. Il Primo Ministro aveva detto che si aspettava che il picco durasse circa tre mesi, quel che è successo va in questa direzione”. Johnson è ancora in ospedale ma il vice primo ministro Michael Gove all’emittente Sky ha assicurato che anche da lontano tiene la situazione sotto controllo” mentre continua la guarigione dal Covid-19. Intanto in Italia si sta arrivando alla fine del lockdown, il 4 maggio finalmente inizierà la fase due dove il Paese potrebbe riprendere a respirare.
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