Coronavirus, arrivano le proiezioni e le ipotesi del Financial Times: il reale numero di morti in Gran Bretagna potrebbe essere già a 41.000. Oltre il doppio delle morti censite fino a questo momento.
Secondo alcune proiezioni del Financial Times i morti reali da coronavirus in Gran Bretagna potrebbero essere più del doppio di quelli censiti fino ad ora. Potrebbero arrivare fino a 41.000 unità, i decessi realmente verificatisi nel Paese. Un’ecatombe da record se confrontata con i numeri europei. Sarebbero più del doppio di quelli conteggiati fino a questo momento negli ospedali, 17.337 alla data di ieri. E’ quanto emerge dalle proiezioni del Financial Times elaborate da un équipe di esperti. I dati sarebbero il risultato di una serie di comparazioni. Il confronto riguarda i dati aggiornati diffusi dal ministero della Sanità e la proiezione dei dati fermi al 10 aprile fornita dall’Ons.
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L’Ons rappresenterebbe un istituto di statistica britannico, l’equivalente dell’italiano Istat. I dati dell’Ons, a differenza di quelli diffusi dal ministero, includono anche morti extra ospedaliere. In sostanza, i decessi avvenuti in casa a causa della mancata accoglienza in ospedale. L’Ons ha aggiornato i dati proprio ieri, aggiungendo circa 2.000 morti. Questi decessi si sarebbero verificati in gran parte (più della metà) nelle case di riposo fino alla data 10 aprile. Tuttavia, è la curva ad allarmare. La curva d’incremento lascerebbe trasparire l’ipotesi di un’ulteriore crescita esponenziale nei 10 giorni successivi al 10 aprile. Una curva su cui sono state fatte le proiezioni del Financial Times. La testata, sulla base della tendenza, ha ipotizzato che nel corso degli ultimi 10 giorni si sia arrivati a superare il raddoppio dei morti censiti dal ministero.
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Per quanto riguarda la mortalità in generale nel Paese, e quindi per quanto riguarda l’impatto della pandemia in termini assoluti, l’Ons rileva dati tragici. L’istituto ha calcolato un picco settimanale di decessi che è il più alto da 20 anni a questa parte. Questo nelle due settimane precedenti al 10 aprile. Londra, epicentro dei contagi, raggiungerebbe un vero e proprio record dal 1976.