La stuntwoman Olivia Jackson ha vinto la causa dopo il grave infortunio avvenuto sul set del film Resident Evil.
La stuntwoman britannica Olivia Jackson dopo una lunga battaglia legale a seguito di un grave infortunio avvenuto durante le riprese di Resident Evil: The Final Chapter nel 2015 ha finalmente vinto la causa. All’epoca, la produzione coinvolse la Jackson nelle lavorazioni del film in veste di controfigura della protagonista Milla Jovovich.
Il terribile incidente di Olivia Jackson
La stuntwoman impegnata in una delle tante scene d’azione previste nella sceneggiatura di Resident Evil, quel fatidico giorno era impegnata nel girare una sequenza a bordo di una motocicletta in Sudafrica. La ragazza mentre stava guidando il mezzo a una velocità sostenuta, è andata a schiantarsi contro una videocamera fissata, andando a sbatterci con il braccio.
La macchina da presa fissata su un veicolo a motore, pare non si sia alzata in tempo al suo passaggio, causando un terribile incidente. Talmente fu forte l’impatto, che Olivia perse i sensi e rimase in coma per ben 17 giorni. Al suo risveglio, purtroppo il braccio sinistro non era più attaccato al suo corpo, a causa delle gravi e numerose lesioni riportate. Come se non bastasse, riportò moltissime fratture vertebrali e un’emorragia celebrale.
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Il processo di Olivia Jackson
A seguito dell’udienza dello scorso 5-6 marzo, l’Alta Corte in Sudafrica ha stabilito che la prodezza effettuata dalla Jackson è stata negligentemente pianificata ed eseguita dalla società sudafricana che gestisce la telecamera e il veicolo per le riprese.
La sentenza ha anche respinto le accuse degli imputati secondo cui la motocicletta della stuntwoman era stata manomessa o avesse qualche problema.
Il veicolo e la telecamera sono stati gestiti dal conducente Roland Melville e dall’operatore del braccio Gustav Marais della Bickers Action South Africa.
La sentenza del tribunale
In una copia della sentenza del tribunale vista da Variety, il giudice N Davis disse che c’era un chiaro tentativo di incolpare la Jackson per la collisione di Marais e Melville, e parlò della “totale inaffidabilità delle loro prove”.
Tuttavia, se e quando la Jackson potrà ricevere e godere di questo indennizzo ancora non è certo. Tra l’altro la donna, all’epoca dell’incidente, si era appena sposata con lo stuntman britannico di James Bond, Dave Grant.
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La responsabilità dell’incidente affidata alla RAF
A seguito di un processo preliminare presso l’Alta corte sudafricana, è stato reso noto che quanto accaduto alla Oliver, sarebbe stato trattato come un incidente stradale e che il Fondo per gli incidenti stradali (RAF) in Sudafrica avrebbe dovuto provvedere al risarcimento a favore della Jackson.
Il giudice ha dichiarato che la RAF è responsabile al 100% dei danni accertati o concordati della Jackson. Tuttavia, a causa delle limitazioni del regime RAF, è improbabile che la cifra possa avvicinarsi alla sostituzione della carriera perduta della Jackson né possa garantire tutto il necessario per vivere una vita normale con una disabilità importante e permanente come la sua.
Un ulteriore processo in Sudafrica per valutare il risarcimento dovuto a Jackson nell’ambito del regime RAF sarà probabilmente avverrà tra due o più anni.
Lo scorso settembre, gli avvocati di Jackson hanno citato in giudizio il produttore Jeremy Bolt e lo scrittore e regista Jeremy Anderson a Los Angeles. Gli imputati hanno sostenuto che il tribunale di Los Angeles non aveva giurisdizione sul caso e la causa è stata ritirata a novembre.
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Le dichiarazioni di Olivia Jackson alla stampa
In una dichiarazione la Jackson ha dichiarato: “Mi manca la mia vecchia faccia. Mi manca il mio vecchio corpo. Mi manca la mia vecchia vita. Almeno ora finalmente ho una sentenza del tribunale che dimostra che questa acrobazia è stata pianificata male e che non è stata colpa mia.
“Ma mi fa davvero male vivere con le conseguenze degli errori altrui. A parte un breve periodo durante il mio ricovero in Sudafrica, nessuna delle persone che ha commesso quegli errori o ha tratto profitto da questo film, che ha fruttato $ 312 milioni, mi ha supportato finanziariamente. “
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Julian Chamberlayne, partner dello studio legale Stewarts e consulente globale per Olivia Jackson, ha dichiarato: “I film d’azione che richiedono alle persone di eseguire acrobazie pericolose dovrebbero essere sempre pianificati ed eseguiti con molta attenzione.
Dovrebbero inoltre essere coperti da un’assicurazione in grado di far fronte a perdite fisiche e dal punto di vista economico molto significative. Dovrebbero essere sostenute da qualsiasi membro del cast e dell’equipaggio che sia gravemente ferito.”