Padre uccide la figlia di 4 anni, ferisce l’altro figlio e poi tenta il suicidio

Padre uccide la figlia di 4 anni, ferisce l'altro figlio e poi tenta il suicidio (Getty) - meteoweek.com
Tragedia familiare a Levane, in provincia di Arezzo, dove un padre ha ucciso la figlia con un coltello, ha ferito il fratellino più grande e poi ha tentato il suicidio.

Un operaio orafo, originario del Bangladesh, di 39 anni, ha ucciso la figlia di 4 anni, ferendola a morte con un coltello, poi ha ferito in maniera lieve il fratellino più grande della vittima, di 11 anni, e ha tentato di togliersi la vita gettandosi in un pozzo situato all’esterno della sua casa. Il tragico episodio è accaduto in un appartamento di Levane, nell’aretino, situato in via Togliatti al terzo piano di uno stabile. Sul posto sono subito intervenuti, in seguito a una telefonata con richiesta d’aiuto da parte di un vicino, i carabinieri, i vigili del fuoco e gli operatori sanitari del 118, che hanno trovato la madre in stato confusionale ma illesa e il piccolo ferito in gravi condizioni. In base alle indicazioni fornite dagli agenti intervenuti sul posto, la bambina aveva una ferita profonda alla gola, mentre il padre sarebbe vivo e sono in atto le operazioni per tentare di tirarlo fuori dal pozzo, nel quale si è lanciato dopo il tragico gesto, tentando di suicidarsi. Il figlio, invece, sarebbe stato trasportato d’urgenza all’ospedale della Gruccia, a Montevarchi, comune poco distante da Levane, nella provincia di Arezzo. La madre al momento sotto choc, non è in grado di parlare per fornire indizi sull’accaduto.
L’uomo, da quanto si sa al momento, era arrivato nel Valdarno da circa un anno con la famiglie al seguito e lavorava per un’azienda di Bucine. Il suo datore di lavoro ha raccontato agli inquirenti che l’operaio del Bangladesh aveva dei forti mal di testa, che si sono intensificati negli ultimi giorni. A quanto ricostruito fino a ora, l’uomo sarebbe stato colto da un raptus improvviso. Le indagini sono state affidate ai carabinieri di Bucine, San Giovanni e di Arezzo, e sul posto dell’omicidio è intervenuta anche il pubblico ministero Laura Taddei, della Procura della Repubblica del Tribunale di Arezzo. Purtroppo il delitto di questa mattina è solo l’ultimo in ordine di tempo di una serie di delitti, violenze e maltrattamenti che si stanno verificando all’interno dei nuclei familiari dall’inizio della epidemia di Coronavirus.