Durante un’intervista il regista del prossimo e atteso James Bond movie, spiega la sua idea su come il finale di Spectre possa essere in realtà un sogno.
Ci separano ancora alcuni mesi all’uscita dell’attesissimo No Time to Die (slittato da aprile a dicembre a causa dell’emergenza sanitaria in corso) ma nel frattempo continuiamo a parlare del progetto perchè è uno di quelli che non smette mai di incuriosire.
Cary Fukunaga parla di James Bond su Interview Magazine
Ecco allora che Cary Fukunaga, noto per il suo lavoro nella serie True Detective e regista del prossimo James Bond, ha fatto delle interessanti rivelazioni durante un’intervista con Miranda July, anche lei filmaker.
Il cineasta ha infatti parlato del frenetico lavoro che lo ha portato alla lavorazione di un film su 007, della collaborazione e del contributo dato da Phoebe Waller-Bridge e della sua personale idea di rendere il finale di Spectre una sorta di sogno.
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Ai microfoni di Interview Magazine, Fukunaga si è soffermato a lungo su No Time to Die, segno evidente che questo è un titolo, come dicevamo prima, che fa molto parlare di sè. A quanto pare la lavorazione ha rischiesto un anno intero e un pesante pedaggio sulla sua persona.
“Durante le riprese, mi sono sentito come se smettessi di muovermi come un animale e iniziassi lentamente a diventare una specie di oggetto inanimato“ – ha detto – “Potevo sentire il mio corpo deformarsi.”
Cary Fukunaga | E se il finale di Spectre fosse tutto nella testa di James Bond?
Dichiarazioni notevoli e curiose, rilasciate prima della notizia riguardante il posticipo della release di No Time to Die. Tra l’altro Fukunaga aveva più volte riflettuto sulla possibilità e il desiderio di avere più tempo per lavorare al film.
Per quanto riguarda invece l’idea che il finale di Spectre sia un sogno, ripreso nella parte iniziale di No Time to Die si lascia andare a briglia sciolta, faccendo supposizioni… “C’era questa scena dove un ago finisce nella testa di James Bond, e si pensa che possa fargli dimenticare tutto, ma miracolosamente scappa grazie a una bomba nell’orologio.”
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“E poi lui e Léa (Seydoux) fanno saltare in aria il posto, e portano a casa la giornata. Io ero come ‘Se tutto questo fino alla fine dell’atto due fosse dentro la sua testa?’“.