Donald Trump, presidente degli Stati Uniti minaccia di sospendere l’erogazione di fondi all’Organizzazione mondiale della Sanità. Gli Stati Uniti d’America sono ad oggi, il paese che ha maggiormente contribuito, stanziando ben 400 milioni di dollari tra il 2018 e 2019. Da sempre gli Usa detengono la leadership in tema di protezione della salute internazionale. Il suo intervento è indispensabile. Cosa accadrà dunque?
Il presidente degli Stati Uniti d’ America, Donald Trump, accusa l’Oms di aver omesso informazioni importanti, circa la diffusione iniziale del COVID-19 in Cina. Trump ritiene inoltre, che l’Oms avrebbe dovuto mettere in atto delle sanzioni maggiormente stringenti nei confronti della Cina. Per tali motivi, il presidente degli Usa, minaccia di sospendere l’erogazione dei fondi finanziari destinati all’Oms. Cosa accadrebbe se la minaccia di Trump si tramutasse in realtà?
E’ bene chiarire, che l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha come fine “la tutela della salute internazionale”. Fondata nel 1948, è l’autorità Onu che protegge e salvaguardia la salute dei cittadini di tutto il mondo.Gli Stati membri, annualmente partecipano all’Assemblea mondiale della Sanità a Ginevra. Sono 194 i Paesi che ve ne fanno parte, i quali erogano, in base all’ indice demografico ed al Pil, i cosiddetti “contributi valutati”.Ma c’è da dire, che la fonte maggiore di approvvigionamento economico per l’Oms, è costituita dai contributi volontari. Gli Stati Uniti d’America, finanziano ben il 15% del budget dell’intera organizzazione, avendo versato circa 400 milioni di dollari tra il 2018 e il 2019.Sebbene la Cina sia un ormai un potenza economica a livello mondiale, ha versato “solo“ 86 milioni di dollari, nello tesso anno di riferimento. Trump accusa l’Oms di non aver fatto chiarezza circa l’ inefficienza del Governo Cinese dinnanzi alla minaccia COVID-19.
Se l’America dovesse realmente smettere di erogare i contributi volontari all’Oms, la sospensione opererebbe per un periodo che oscilla tra i 60 e i 90 giorni. Tempo necessario affinchè Washington indaghi circa il corretto funzionamento o meno dell’Oms, dinnanzi all’emergenza COVID-19.
Non è la prima volta che l’Oms è sotto accusa per presunta inefficienza. Nel 2009, infatti si sospettò che l’Oms avesse dichiarato tardivamente lo stato di pandemia per la cosiddetta “influenza suina”. Nel 2014, l’Oms è nuovamente al centro di interrogativi, questa volta le si imputa di aver tardato nel dichiarare che l’epidemia di Ebola, rappresentasse un pericolo per la salute pubblica.
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