L’Italia avrà dunque l’ultima parola per stabilire eventuali modifiche sulla distribuzione del Mes. Olanda e Germania non potranno andare avanti da sole.
Arrivano buone notizie per il Governo italiano, in merito alla tanto discussa adozione del Mes. Il Fondo Salva-Stati dovrebbe essere uno degli strumenti che l’Unione Europea utilizzerà per versare aiuti di stampo economico ai Paesi membri colpiti dall’emergenza Coronavirus. E la buona notizia consiste nel fatto che sarà necessario giungere a un accordo unanime per stabilire o modificare le condizioni della linea di credito. Per questo motivo, in un certo senso, l’Italia potrà avere l’ultima parola per quanto riguarda i dettagli dell’adozione di questo sistema. Non si potrà dare il via libera a questo genere di provvedimenti, dunque, se tutti gli Stati non saranno d’accordo in ogni punto.
La governance del Mes, come si legge sul Sole 24 Ore, dunque non cambia. E la ragione si trova sul Trattato messo per iscritto dagli Stati membri. Gli aiuti per l’emergenza Coronavirus possono essere approvati solo all’unanimità. Con buona pace di Olanda e Germania, i due Stati che spingono con maggiore forza per l’adozione del Mes alle stesse condizioni utilizzate, ad esempio, ai tempi della crisi greca e di quella portoghese. La linea pandemica dell’ECCL dunque seguirà il Trattato che riguarda il Mes, oltre a quelle che sono le regole per l’attivazione delle linee di credito precauzionali.
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L’accordo della linea, denominato Memorandum of Understanding, dovrà essere ratificato Paese per Paese. Il voto avverrà attraverso il Board of Governor del Mes, ovvero i ministri delle finanze dei Paesi membri oltre al presidente dell’Eurogruppo. E come detto, la decisione dovrà essere unanime. Per questo motivo sarà oggetto di un lungo confronto tra gli stessi Paesi membri, in quanto anche un solo voto contrario potrebbe mandare tutto a monte. Al contrario, i soli voti favorevoli insieme ad eventuali astenuti daranno il via libera all’adozione del Fondo Salva-Stati come metodo di aiuto economico per l’emergenza Coronavirus.
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Secondo il Memorandum of Understanding, è previsto un accordo sulla base di un documento uguale per tutti gli Stati che richiedono aiuto economico. Questo accordo dovrà essere standardizzato sulla condizionalità, sull’uso dell’aiuto, sulla durata, sulle commissioni e sul tasso d’interesse. L’importo del Mes varierà in base alle esigenze dei singoli Paesi, si parla di un benchmark di linea pari al 2% del Pil nazionale. Ma la base è sempre quella: nulla può essere imposto a un singolo Stato, che può opporsi con voto contrario e costringere a riprendere il dialogo finchè non ci sarà accordo totale.
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Per quanto riguarda le OMT (operazioni definitive monetarie), queste prevedono che la Banca Centrale Europea può decidere di attivare l’acquisto di titoli da 1 a 3 anni. Ma sarà possibile solo per uno Stato che ha chiesto e ottenuto aiuto del Mes tramito un programma macroeconomico pieno, oppure tramite la ECCL. Tuttavia, al momento non esiste alcuna ECCL pandemica, pertanto anche in questo caso ci vorrà un accordo totale tra i Paesi. Dunque l’Italia giocherà un ruolo fondamentale anche in questa partita.
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