Canada, sparatoria di 12 ore: finto poliziotto uccide 16 persone

Il killer è un uomo di 51 anni che si era travestito da poliziotto e aveva anche camuffato la sua auto; fra le vittime anche un agente.

L’allarme è stato lanciato nella tarda serata di sabato e la caccia all’uomo è andata avanti per circa 12 ore.  Un dentista di 51 anni, Gabriel Wortman, travestito da poliziotto avrebbe provocato una sparatoria in cui sarebbero morte almeno 13 persone. L’uomo sarebbe stato fermato dalla polizia nei pressi di una stazione di servizio intorno alle 11.40 ora locale di domenica. E’ il più grande omicidio di massa avvenuto in Nuova Scozia, Canada. Tra le vittime anche una poliziotta, Heidi Stevenson, 23 anni di servizio e madre di due ragazzi.

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Nel corso di una conferenza la polizia ha spiegato che nella piccola comunità rurale di Portapique, gli agenti erano intervenuti per una segnalazione di persona armata. L’uomo girava mascherato da poliziotto e aveva camuffato anche la sua auto. Agli abitanti della piccola comunità era stato consigliato di chiudersi in casa o di ripararsi negli scantinati mentre l’uomo circolava e di chiamare la polizia per eventuali informazioni senza avvicinarsi al sospetto. “È inimmaginabile ciò che alcune persone nella mia comunità stanno vivendo oggi“, le parole riportate dai media di Tom Taggart, che vive lì vicino. In una cantina, al termine della sparatoria, sono stati trovati diversi cadaveri. Le motivazioni dell’assassino, che ha colpito in diversi punti della zona, sono al momento ignote. Diverse vittime non sembrano essere legate all’assassino, ma il fatto che questo individuo avesse un’uniforme e un’auto della polizia suggerisce certamente che la strage fosse stata premeditata. “Il mio cuore è con tutti coloro che sono rimasti colpiti in questa terribile situazione“, ha detto il premier canadese Justin Trudeau.

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L’uomo dopo essere stato intercettato dalla polizia, sarebbe stato ucciso. La polizia sta indagando se il massacro sia in qualche modo legato all’epidemia di coronavirus, che ha portato alla chiusura di attività non essenziali in tutto il Paese. In una conferenza stampa oggi alle 18:00 verranno chiariti i punti ancora oscuri di tutta la vicenda. Il Primo ministro della Nuova Scozia, Stephen McNeil, ha descritto questo come «uno degli atti di violenza più folli nella storia della nostra provincia», che non aveva mai conosciuto una tragedia simile.