Il leader di Fratelli d’Italia cita su Facebook Klaus Regling, il fondatore del Mes. “Un anno dopo la concessione del prestito, scatteranno le rigide condizionalità”, scrive Giorgia Meloni sui social.
Continuano le polemiche sulla scena politica nel nostro Paese. E i contenuti sono sempre quelli, ovvero le discussioni sugli aiuti che l’Unione Europea destinerà ai Paesi membri che stanno vivendo la crisi finanziaria dovuta all’emergenza Coronavirus. Giorgia Meloni torna a parlare del tanto chiacchierato Mes, in particolare sulla proposta di una misura “light”. Si tratta di un provvedimento che consentirà una spalmatura diversa della restituzione del prestito che l’Ue fornirà ai Paesi membri. E il leader di Fratelli d’Italia non sembra affatto d’accordo con questo scenario.
Giorgia Meloni ha reso noto il suo parere sulla formula del Mes light attraverso la sua pagina Facebook. In particolare, al leader di Fratelli d’Italia non torna il fatto che a proporre questa misura sia Klaus Regling, il fondatore del Fondo Salva-Stati. E continuando a menzionare la troika che tanto male ha fatto alla Grecia diversi anni fa, Giorgia Meloni condanna questo genere di proposte. Il tutto senza avere peli sulla lingua, come di consueto, ma al tempo stesso perdendo di vista alcuni passaggi dell’intervista che Regling ha rilasciato stamani al Corriere della Sera.
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“MES light? Solo per un anno – scrive Giorgia Meloni – , poi arrivano le condizioni rigide (e forse la Troika). Chi lo dice? Il numero 1 del MES in persona. Oggi sul Corriere della Sera Klaus Regling, direttore del MES, conferma quello che abbiamo denunciato in queste settimane: ‘La condizionalità concordata all’inizio non cambierà durante il periodo nel quale la linea di credito è disponibile’. Poco sotto dice che sarà disponibile per un anno. Il che vuol dire che dopo un anno, mentre saremo impegnati a restituire i soldi al MES, scatteranno le rigide condizionalità. Tradotto: ci attirano nella trappola per topi e tra un anno scatta la tagliola. Chi racconta la favola del ‘MES light’ sta mentendo agli italiani”.
Dunque Giorgia Meloni si augura che non ci siano manovre “losche” dietro alla proposta di un Mes “light”. Proprio il termine di un anno, indicato da Regling durante l’intevista, fa scattare un campanello di allarme secondo il leader di Fratelli d’Italia. In ogni caso, la prossima settimana scopriremo come saranno andate le trattative tra i capi di Governo degli Stati membri dell’Unione Europea. E solo allora capiremo come l’Ue aiuterà le nazioni messe in ginocchio dall’emergenza Coronavirus.