Dopo la seduta del Parlamento Europeo dove si è aperta la strada a Recovery Bond e Mes, ecco le considerazioni di Bruno Vespa.
Le pagine dei quotidiani sono invase da riflessioni e domande, su dove l’economia andrà a parare e cosa dobbiamo aspettarci. Tra tutti, il giornalista Bruno Vespa ha dato la sua personale riflessione. Chiaramente al centro di ogni discussione c’è il bene del Paese, ma intorno c’è confusione circa le scelte.
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Così dopo aver chiarito in cosa consistono i Recovery Bond e cos’è il Mes, lo stesso giornalista puntualizza che al centro c’è sempre l’Italia. Soprattutto, in un momento così delicato è necessario mettere da parte le asperità. In particolare, Vespa fa riferimento alla votazione di ieri a Bruxelles, dove la Lega ha commesso l’errore di votare contro gli eurobond. Forza Italia gli è andata dietro con la scelta, affermando che si è trattato di un emendamento dei Verdi. Mentre il Pd ha detto sì hai fondi della ripresa, strizzando l’occhio al Mes senza condizionalità. Tra i Pentastellati qualcuno si è astenuto, altri hanno votato contro.
Ecco, ora a cosa andiamo incontro?
Secondo il giornalista, la prima cosa da fare è mettere da parte le polemiche, non portano da nessuna parte. La crisi ormai si taglia a fil di lama e ci sono fatti reali. Ad esempio: gli eurobond essendo proibiti dalla Corte costituzionale tedesca non passeranno mai. Ora come la giriamo e voltiamo i Recovery Bond, i Sure sembrano sinonimi degli eurobond. Così come il Mes senza condizionalità. L’unica certezza arriva dai miliardi che eroga la Banca Centrale acquistando i nostri titoli come in epoca Draghi. Basterà a far ripartire l’economia? Al momento la somma di 600€ è arrivata agli autonomi. Sul piatto ci sono 10mila euro per 400mila aziende: una somma esorbitante che porterebbe all’esaurimento del plafond di 25mila euro al 100 per cento di garanzie.
Quindi è necessario che lo Stato intervenga ed eroghi i contributi a fondo perduto. Uno dei settori maggiormente colpito è il turismo. C’è la possibilità che ogni regione potrebbe prendere dei provvedimenti, vedi il caso della Provincia di Bolzano. Ha annunciato che tratterrà 470 milioni di tasse, soldi che andrebbero allo Stato per farne bond regionali contro il coronavirus.