Il 46enne che a Pasqua è stato multato – e ripreso in video – per essere andato a fare sesso da una amica ha raccontato la sua vicenda alle Iene: “Con quel filmato mi hanno rovinato la vita”
Una storia per cui in molti hanno sorriso, e qualcuno si è indignato: la vicenda del 46enne che a Pasqua è stato fermato e multato per aver violato il decreto sul distanziamento sociale. La sua giustificazione non era stata accettata dagli agenti che lo hanno fermato: “Sono andato a fare sesso da una amica“. Il problema è che uno degli agenti ha filmato quello che stava succedendo. Il video poi è finito sulla rete, creando non pochi problemi allo sventurato protagonista: “Sono turbato. Da due giorni non sto dormendo. Ho ricevuto anche messaggi di morte. Non ho fatto neanche in tempo ad arrivare a casa che già mi chiamavano per quel filmato” avrebbe affermato il 46enne agli inviati de Le Iene.
LEGGI ANCHE -> Coronavirus, Sileri: “Rsa? Su 600 controlli registrato 20% di infrazioni”
LEGGI QUI -> Coronavirus, Papa: “Esiste un virus peggiore, l’egoismo indifferente”
Tutto è avvenuto la mattina di Pasqua: l’uomo era da solo a bordo di un’auto, ed è stato fermato ad un posto di blocco: “Gli agenti mi hanno chiesto per quale motivo fossi in giro e io ho detto subito la verità: ero andato a consumare un rapporto sessuale da una mia amica. Volevo pagare quella multa e fine” ha raccontato il 46enne, che poi inizia a raccontare quello che è diventato un incubo: “Mi hanno fatto stare seduto in auto, mi hanno vietato di usare il cellulare per una chiamata. Invece loro hanno fatto un video a mia insaputa. Si sono presi gioco di me“. In effetti nel video appare il verbale, con tanto di dati personali. E si sente distintamente la voce dell’agente che sta riprendendo dire “Ma quanto gli è costato? neanche una escort gli sarebbe costata tanto!”. La diffusione del nome e dei dati dell’uomo è stata un errore grave, che per lo sfortunato protagonista ha avuto un prezzo: “Si vede il mio nome e dove abito ed è stato l’inizio dell’incubo” aggiunge al racconto. Perchè tante persone hanno deciso di contattarlo: “C’è chi mi ha scritto per esprimermi solidarietà, chi mi offre assistenza legale. Ma c’è anche chi mi ha mandato minacce di morte”.