Coronavirus, fase 2: Brusaferro ribadisce la necessità di rispettare le regole per evitare il contagio, anche a lungo termine. “La parola chiave è convivere con virus, lo batteremo solo con il vaccino”.
Coronavirus, Silvio Brusaferro, il presidente dell’Istituto superiore di sanità torna a ribadire sul Corriere l’esigenza di una presa di coscienza collettiva: “La parola chiave è convivere per mesi col virus e rispettare individualmente le regole per evitare il contagio”. In questo frangente di tempo, ovviamente, la ricerca non resterà inattiva, ma si armerà per soluzioni più definitive. Brusaferro aggiunge infatti: “Nel tempo avremo più conoscenze su come si diffonde il Sars-CoV 2, più farmaci e più strumenti di diagnosi, però non fasciamoci la testa”.
LEGGI ANCHE -> Grecia: campo profughi brucia, ingenti i danni dovuti all’incendio
Inoltre, aggiunge Brusaferro: “Ci stiamo focalizzando sugli strumenti per affrontare la seconda parte dell’emergenza. Dovremmo avere un quadro generale del Paese, poi sta alla capacità dei contesti locali attrezzarsi con strumenti di monitoraggio adeguati per prevenire nuovi focolai. Tanto più li possiedi tanto più puoi compiere il passo successivo. Le riaperture non possono dipendere da quanto il virus ha circolato in una data area ma dalle capacità di intervenire sul territorio. Il presupposto è la velocità nell’intercettare rapidamente la ripartenza della curva epidemica, poi può entrare in gioco il criterio epidemiologico”.
LEGGI ANCHE -> Terremoto di magnitudo 3.7 in provincia di Pavia: avvertita in tutto il Nord
Ma si tratta di misure trasversali, l’arma principale resta una, e bisogna far pace con un dato: non arriverà a breve. “Lo batteremo solo con l’immunità gregge data dal vaccino che non arriverà prima di fine anno”. Nel frattempo le misure di contenimento continuano a produrre una diminuzione di contagi e decessi. “Ora il tasso di contagiosità è inferiore a uno, e dunque la circolazione del virus è più contenuta. Con questa logica bisogna muoversi passo dopo passo misurando gli effetti della riapertura con cautela”. L’esigenza è dunque quella di mantenere questo trend pur riaprendo, gradualmente, le diverse attività. Per farlo sarà effettuato un serrato controllo sui casi, sul rispetto delle misure di prevenzione e sul tracciamento, in modo da contenere immediatamente eventuali nuovi focolai. “Ogni azione andrà monitorata attuando anche sul campo il tracciamento dei casi e valutando qual è il numero di ricoverati compatibile con la disponibilità di posti letto”. Ma tutto questo ha un costo che lo Stato dovrà trovare il modo di coprire. “Due pilastri della ripartenza che richiedono investimenti su medicina territoriale e ospedali. Solo così la riapertura sarà sostenibile”.
LEGGI ANCHE -> Coronavirus, multato per aver fatto sesso: “Mi hanno rovinato la vita”
Tuttavia, oltre a una riorganizzazione sanitaria, per operare una riapertura in totale sicurezza sarà necessario un ripensamento del tessuto lavorativo e sociale. “Noi diciamo attenzione. Bisogna ricominciare dalle attività fondamentali del Paese sempre che ci siano condizioni di sicurezza. Convivere col virus significa riprogettare le giornate. No agli orari di punta in tutte le fasi vita quotidiana. Dimentichiamo strade e mezzi pubblici affollati”.