La Coldiretti di Salerno e il caseificio Morese ideano i “Caciobond”, caciocavalli di 11 chilogrammi che si acquista oggi e si consuma nel 2022, come risposta alla crisi Coronavirus.
Nasce nella provincia di Salerno una delle risposte alla crisi causata dal Coronavirus, che ha colpito un comparto importante dell’attività produttiva italiana e diversi prodotti che hanno reso il made in Italy famoso nel mondo: i prodotti caseari derivati dal latte di bufala campana. La Coldiretti di Salerno e il caseificio Giuseppe Morese Di Pontecagnano Faiano (SA) hanno, infatti, ideato i “Caciobond”, enormi caciocavalli di undici chilogrammi l’uno che si comprano oggi e si mangiano tra due anni: una sorta di pagamento anticipato per aiutare e sostenere il settore bufalino in profonda crisi di domanda a causa dell’epidemia di Coronavirus. Per produrre il caciocavallo sono necessari 60 litri di latte e due anni di stagionatura.
Il direttore della Coldiretti di Salerno, Enzo Tropiano, ha spiegato: “la crisi dell’export, il calo della domanda hanno comportato una crisi improvvisa del settore bufalino della regione Campania e della provincia di Salerno, dove insistono la maggior parte degli allevamenti bufalini. Di qui l’idea di trasformare il latte in eccedenza in caciocavalli di bufala, con l’obiettivo di salvaguardare l’intero comparto, in particolare il settore zootecnico, che non può fermarsi. I consumatori acquistano il prodotto e lo ritirano due anni dopo, a stagionatura completata consentendo agli imprenditori di ricevere, subito, la liquidità per fronteggiare il dopo emergenza. Tutte le entrate derivanti dai Caciobond saranno defiscalizzate, in modo da garantire un supporto al settore“.
I caciocavalli sono già pronti per essere ordinati, ed è possibile anche aggiungere una dedica; tra due anni, dopo la fine del periodo di stagionatura, sarà possibile ritirarli o farseli consegnare e finalmente consumarli. La proposta sta riscuotendo molto successo: molte le ordinazioni pervenute alla Coldiretti e al Caseificio Giuseppe Morese, tra le quali anche quelle di molte coppie in procinto di sposarsi, che hanno, però, dovuto rimandare il matrimonio al 2022 e che hanno scelto i “Caciobond” come simbolo ben augurante per il prossimo futuro.
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