Il sindaco e responsabile welfare della segreteria nazionale del Pd, Brenda Barnini, ha proposto di candidare Empoli come “città pilota” per la ripresa delle attività didattiche nelle scuole.
Domani il sindaco di Empoli, comune della città metropolitana di Firenze, Brenda Barnini presenterà con una comunicazione ufficiale al presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e al ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina la candidatura del suo comune come “città pilota” per la riapertura delle scuole e la ripresa delle attività didattiche. La responsabile del welfare presso la segretaria nazionale del Pd Barnini ha, infatti, scritto sulla sua pagina Facebook: “la scuola deve essere il punto di partenza nella strategia di riapertura del Paese; è stata la prima a chiudere e sembra sarà l’ultima a riaprire, con nel mezzo solo la didattica a distanza. Non va bene e non basta. Scegliamo un territorio dove poter sperimentare qualcosa di più, utilizzando gli spazi comuni degli edifici scolastici per rispettare le distanze, sfruttando tutta la giornata per poter far entrare gruppi più piccoli di bambini“.
Il sindaco Barnini si è detta preoccupata dallo stallo del governo rispetto all’argomento scuola e si offre per mettere in atto sul suo territorio una strategia che, nel rispetto della sicurezza e della salute, possa permettere a insegnanti e alunni di fare rientro nelle classi. Per poter fare ciò, il sindaco ha proposto di effettuare uno “screening a gruppi di insegnanti, educatori e famiglie che rientrano nella sperimentazione, senza lasciar fuori i nidi e la scuola dell’infanzia, magari privilegiando le attività all’aria aperta e ricreando dei micro ambienti in termini numerici. Insomma non fermiamoci al giorno di chiusura e riapertura perché il danno che stiamo facendo a intere generazioni di bambini e ragazzi non si misura oggi con il PIL ma rischia di essere domani ben più grave“.
Il sindaco Brenda Barnini ha, poi, specificato in un secondo post i termini della sua proposta e ha concluso: “non si tratta ovviamente di una decisione presa né di una strada da intraprendere in solitaria. Il Comune di Empoli non può e non vuole fare scelte in modo autonomo su questioni che riguardano la salute di tutti i cittadini e un’organizzazione come quella della scuola che coinvolge tutti i livelli istituzionali, da quello della Conferenza Zonale, alla Regione al Ministero. La mia vuole essere semplicemente una presa di posizione di carattere più politico che amministrativo che aiuti a indirizzare il dibattito nazionale sull’idea che non si possa semplicemente aspettare settembre ma che sia necessario mettere in campo fin da subito come si sta facendo per il comparto produttivo una serie di proposte e approfondimenti ispirati alla necessità di innovare spazi, metodi e strumenti didattici. Spero che con questo, quindi, sia più chiaro che non si torna a scuola a Empoli prima che da qualche altra parte ma che semplicemente dal nostro territorio si possa alzare una voce che contribuisce a far fare un passo in avanti”.
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