Il sottosegretario all’Editoria ha parlato della trattativa in corso con gli altri Stati membri. “Quello che viene chiamato Mes non ha nulla a che fare col passato”, ha dichiarato.
Si continua a parlare del Mes, da alcuni considerato uno spauracchio ma che per alcuni verrà applicato in maniera inevitabile. A parlarne questa volta è Andrea Martella, sottosegretario all’Editoria. Il membro del Partito Democratico è stato intervistato dai colleghi di Rainews. E tra le sue dichiarazioni c’è l’elenco di quelli che saranno gli aiuti previsti dall’Unione Europea, sulla base della trattativa in corso con i capi di Governo dei Paesi membri. E proprio il Mes dovrebbe rientrare tra questi aiuti, fermo restando che Martella ha fatto capire che ci sono differenze di fondo rispetto al Mes com’è stato concepito.
“La trattativa con l’Europa non è ancora conclusa – esordisce Martella – . Il 23 aprile c’è un appuntamento importante, il negoziato è difficile. All’Europa chiediamo non solidarietà, ma un sostegno concreto. Ci sono già stati i 750 miliardi, anzi i 1000 miliardi della Bce, il Fondo Sure da 100 miliardi, la sospensione del Patto di stabilità. Ora è il momento di un fondo per la rinascita e dell’utilizzo di quello che viene chiamato Mes ma che ormai nulla a che fare con il Mes: stiamo parlando di risorse da 37 miliardi per l’emergenza sanitaria. Ne abbiamo molto bisogno, ne ha bisogno il sistema, ne hanno bisogno gli operatori che sono e saranno ancora impegnati nella gestione di questa fase così difficile”.
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Ma in Italia si sta aspettando con ansia che arrivi il 4 maggio, giorno in cui il lockdown subirà un netto ridimensionamento. Martella fa capire che la riapertura di tutte le attività produttive avverrà solo a determinate condizioni. “Il Governo ha deciso di fare un piano nazionale con delle linee guida, dopo il 4 maggio, per fare in modo di riaprire le attività produttive in piena sicurezza per i cittadini e per i lavoratori. Mi pare che nella riunione di ieri ci sia stato un consenso anche da parte delle regioni. Direi che anche il governatore Zaia dovrebbe smettere di dire che si riaprirà prima del 4 maggio. Si riaprirà quando ci saranno le condizioni, senza mettere a repentaglio i risultati fin qui ottenuti e la salute dei cittadini”.
E a proposito di ripresa della produttività, Martella ha parlato anche degli aiuti forniti dallo Stato ai cittadini italiani. Fermo restando che ci dovrebbero essere altri aiuti in cantiere per cercare di risollevare il Paese. “La ripresa economica va gestita di pari passo con la salute dei cittadini. Abbiamo già messo in campo altre misure economiche. Ricordo la cassa integrazione in deroga per tutti, il sostegno al reddito, la liquidità per le imprese. Ora ci sarà un ulteriore bonus per autonomi e precari, fino a 800 euro. Inoltre ci saranno tre miliardi e mezzo per sostenere i comuni nei servizi sociali, nell’assistenza e nel trasporto pubblico locale”.
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