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Politica

Coronavirus Veneto, Zaia: “Parte sperimentazione Avigan, virus tornerà in autunno”

Il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, ha aggiornato i suoi concittadini in merito alla situazione coronavirus in diretta Facebook: tra gli ultimi annunci, la sperimentazione dell’Avigan e le misure che verranno prese in previsione della seconda ondata di contagi.

Nel solito punto stampa quotidiano, ormai come di consueto trasmesso in live su Facebook, il governatore Luca Zaia ha annunciato diverse novità, contestualmente a quelli che erano gli aggiornamenti sul bollettino dei decessi e dei contagi da coronavirus.

Prima notizia su tutte, riguarda l’arrivo del farmaco Avigan in Veneto, che verrà dunque sperimentato sia a Padova che a Verona. Una mossa importante per la Regione, che è ben consapevole dell’ormai annunciata transizione alla Fase 2 e al prossimo ciclo di contagi che si prevede scoppierà in autunno.

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Coronavirus Veneto, parte la sperimentazione del farmaco Avigan

Il tanto chiacchierato farmaco Avigan è dunque giunto in Veneto. Come spiegato dallo stesso governatore, “il protocollo c’è, l’Avigan è arrivato: ora si comincia la sperimentazione a Verona e Padova” su diversi pazienti ricoverati. “Lo abbiamo avuto perché si è tenuto conto moltissimo della nostra esperienza”, e non a caso già nella Regione sono altri 6 i farmaci al momento in via sperimentale.

Si tratterebbe, per la precisione, soprattutto di medicinali efficaci per l’Aids e la malaria, che in attesa di un vaccino stanno dando in alcuni casi dei riscontri positivi. Tutto, ovviamente, per prepararsi al meglio nei confronti di un secondo ciclo di contagi previsto per il periodo autunnale.

Il Coronavirus tornerà in autunno

Il tema del ritorno del Covid-19 in autunno è realtà“, spiega non a caso il governatore del Veneto. “Abbiamo fatto un incontro con gli assessori veneti per parlare della proiezione su settembre-ottobre. Dovremo tutti essere a quel punto in perfetta forma fisica e molto performanti dal punto di vista sanitario”, ha rassicurato Zaia.

Che avvisa, però, come già da settembre 2020 ci si debba aspettare una Fase 3, consistente in una reinfezione acuta. In tal senso, allora, è fondamentale che la Regione – ma in generale tutto il Paese – debba essere preparato, e ancora più performante. Oltre alle sperimentazioni dei medicinali, dunque, “i tamponi saranno le nostre munizioni; abbiamo fatto più tamponi della Corea e della Lombardia”, spiega il presidente del Veneto.

Che sottolinea: “Saremo più preparati, dobbiamo avere consapevolezza che il virus non se ne va, che ha una sua stagionalità. Continuerà a girare. Noi ci prepariamo con l’artiglieria pesante: tamponi, terapie intensive, Covid Center e tutto quello che serve in caso di necessità. La Fase 3 ci sarà e sarà ‘perenne’, c’è sempre il rischio della mutazione del virus“.

Test sierologici e riapertura della Regione

Proprio in merito alla questione dei tamponi, però, Luca Zaia ha informato anche che la Regione è pronta a investire anche sui test sierologici. “Nel momento in cui fossero validati e comprovata la loro attendibilità, sarebbe utile avere un kit rapido acquistabile da tutti i cittadini, come il test della glicemia, e avremmo risolto 3/4 del problema con l’autodiagnosi”, spiega infatti il governatore.

Anche perché la chiusura della Regione è ormai terminata. Secondo il presidente, infatti, già dal 4 maggio il Veneto potrebbe ripartire, “con le regole e con le garanzie scientifiche: si volesse fare un passo in più si potrebbe allentare da subito, in modo razionale, prudente e ragionato”.

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Per Zaia, è importante mettere su “un ragionato programma di aperture per mettere in moto la macchina, scaldare i motori e poi andare a regime“, così da potersi pian piano riaprire definitivamente alla vita quotidiana. “Ma sempre nell’ottica della sicurezza. Una fase di limbo di convivenza con il virus ci sarà, non possiamo aspettare l’ultimo negativizzato. Mascherine, guanti, sanificazioni, distanziamento sociale dove si può: questo è il metodo per ripartire e affrontare le riaperture”, spiega il presidente.

E, sempre nell’ottica della sicurezza, nelle aziende verrà istituita una nuova figura che permetterà ai lavoratori di svolgere le loro attività in tranquillità. “Nella nostra ordinanza di riapertura abbiamo istituito il Covid manager, che potrebbe tranquillamente essere il responsabile della sicurezza di un’azienda. Spero che sia introdotta questa figura anche nel decreto del Governo”.

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