(Foto di Vincenzo Pinto, da Getty Images)
Coronavirus, le parole del Papa di oggi si rivolgono alle persone disabili e a chi li assiste durante questa emergenza sanitaria.
Oggi il Papa rivolge una preghiera a disabili, e medici, infermieri e sanitari che li assistono durante questa emergenza coronavirus. Papa Francesco ha affermato nell’introduzione della messa a Santa Marta: “Ieri ho ricevuto una lettera di una suora che lavora come traduttrice nella lingua dei segni per i sordomuti e raccontava il lavoro tanto difficile che fanno gli operatori sanitari, gli infermieri, i medici, con i disabili che hanno preso il Covid-19. Preghiamo per loro che sono sempre al servizio di queste persone con diverse abilità ma che non hanno le abilità che abbiamo noi”.
Le residenze sanitarie per anziani, infatti, non sembrano le uniche duramente colpite da questa pandemia. L’attenzione va rivolta anche ad altre strutture e residenze, tra queste le Residenze sanitarie per disabili (Rsd). E’ proprio il presidente della Associazione nazionale famiglie di disabili intellettivi (Anffas) Roberto Speziale a denunciare: “Le Rsd sono il nuovo fronte dimenticato di diffusione Sars Cov 2″. Speziale dà anche i numeri di questo allarme: “In 17 delle Rsd che fanno capo all’Anffas (su un totale di 156) ci sono importanti focolai, con 57 soggetti disabili e 52 operatori contagiati, e 5 decessi tra gli ospiti disabili”. Ma mentre per le residenze per anziani l’attenzione inizia a muoversi, registrando quasi 2mila decessi e diverse indagini in corso, le Rsd restano ancora ai margini dell’attenzione mediatica e giudiziaria. “È grave che ad oggi non sia stato fatto un censimento come per le Rsa per anziani”. Si tratta di provvedimenti che vanno presi anche nelle Rsd, dove si trovano condizioni simili a quelle delle Rsa per anziani. Un’indagine “è urgente, perché anche nelle Rsd vivono persone fragili e con multipatologie. Si tratta dunque di strutture che hanno analoghe criticità”, rileva Speziale.
E poi ancora altri numeri preoccupanti: in tutta Italia “sono circa 3mila le Rsd ma manca una ricognizione precisa e ufficiale, e sono circa 300mila gli ospiti con disabilità complesse che vi risiedono”. La mancanza di un’attenzione puntuale e di un censimento dei positivi rischia di non evidenziare un’emergenza già in atto. Speziale afferma: “È ipotizzabile che siano centinaia i morti per Covid nelle Rsd italiane, anche se non rientrano nelle classifiche ufficiali. Noi, come Anffas, abbiamo la conferma di 5 decessi nelle strutture da noi controllate, ma i morti sono molti di più sicuramente“. Per questo l’appello finale, a cui si unisce oggi la preghiera del Papa: “Bisogna intervenire con urgenza perché la situazione sta peggiorando e le Rsd rappresentano, purtroppo, una nuova frontiera del contagio”.
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