Coronavirus, Lombardia: botta e risposta Saviano-Comunione e Liberazione

L’ufficio stampa di CeL attacca lo scrittore che aveva parlato di “gruppo di potere egemone nella sanità regionale” sul Coronavirus. La replica: “Grave deficit di comprensione del testo”.

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Comunione e Liberazione non ci sta e risponde alle accuse formulate da Roberto Saviano. Attraverso le pagine di Repubblica, infatti, il movimento cattolico laico fondato dal sacerdote Luigi Giussani ha voluto replicare allo scrittore campano. Una replica piuttosto secca, che riguarda la gestione dell’emergenza Coronavirus in Lombardia. C’è da dire che l’autore – tra gli altri – di Gomorra aveva a propria volta, attraverso le colonne del quotidiano francese Le Monde, usato termini forti per attaccare l’associazione. Ma attraverso il proprio addetto stampa Alberto Savorana, Comunione e Liberazione non le ha mandate a dire.

“A<lla preoccupazione generata dalla pandemia e al grande dolore per la perdita di così tante vite si è aggiunto il dispiacere causato dalla lettura dell’intervento di Roberto Saviano su Le Monde pubblicato nella traduzione italiana sul sito di Repubblica del 15 aprile. Nel suo lungo articolo, lo scrittore individua Comunione e Liberazione come esempio di gruppo di potere egemone nella sanità regionale (“è potentissimo in Lombardia e detta legge”, alludendo addirittura a una dinamica mafiosa), a cui ascrivere, almeno in parte, la responsabilità di quanto accaduto in Lombardia”.

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Il comunicato di Comunione e Liberazione prosegue: “L’affermazione, ben lontana dal descrivere “ciò che accade” – come in premessa l’autore dichiara di fare – rispecchia piuttosto un’opinione personale di Saviano, priva di qualsiasi riscontro oggettivo. Quanto al resto, non v’è dubbio che, di fronte a un così ingente numero di morti, sia doveroso indagare approfonditamente sull’organizzazione del sistema sanitario, regionale e nazionale (anche nel confronto con quello di altre nazioni), sulle risposte della politica. Ma pensare di attribuire al nostro movimento, o ai sanitari obiettori di coscienza all’interruzione volontaria di gravidanza, una qualche responsabilità per gli esiti dell’epidemia nel territorio lombardo, appare francamente sconcertante”.

Coronavirus, la replica di Saviano

Non si è fatta attendere la contro-risposta da parte di Roberto Saviano. Lo scrittore ha attaccato ancora una volta, lamentando errori di comprensione da parte di Comunione e Liberazione. “La replica di Comunione e Liberazione al mio articolo pubblicato su Le Monde e su la Repubblica sconta un grave deficit di comprensione del testo, come del resto è accaduto anche ad altri sedicenti “cristiani”, politicamente affini a Cl. Mai ho addebitato la responsabilità del disastro lombardo alla esistenza di Cl. Viceversa, quanto alla questione “obiezione di coscienza” confermo ciò che ho sostenuto nel mio articolo. L’obiezione di coscienza nelle strutture pubbliche lombarde sfiora la percentuale altissima del 66% e anche il ricorso alla RU486 (pillola abortiva) fino al 2019 vedeva la Lombardia dopo Calabria e Sicilia”.

“A proposito della percentuale di medici obiettori nelle strutture ospedaliere pubbliche lombarde, invito tutti i medici la cui carriera è stata ostacolata negli ospedali lombardi a causa delle proprie posizioni in contrasto con la linea di Cl a farmi pervenire (tramite questo giornale) le loro testimonianze che saranno oggetto di un approfondito lavoro sul tema”. E dopo una nota con cui CL replicava a un caso riguardante l’ex governatore lombardo Formigoni, Saviano chiude: “Quando la sanità lombarda dovrà essere rifondata non dimentichiamo chi ha tirato per la giacchetta persino Dio per evitare di prendere le distanze da un corrotto”.

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