Coronavirus, decreto aprile: al vaglio misure per famiglie e aziende

Coronavirus, il nuovo decreto è atteso alla Camera il 24 aprile e conterrà provvedimenti economici riguardanti per famiglie e aziende, molto probabilmente linee guida più precise per la fase 2.

coronavirus decreto aprile
(Foto di Tiziana Fabi, d Getty Images)

Il governo voterà alla Camera il 24 aprile un nuovo decreto: riguarderà misure economiche per fronteggiare la fase 2 dell’emergenza coronavirus. Lo scopo dovrebbe essere quello di garantire maggiore liquidità a imprese e famiglie. Probabilmente, quindi, si partirà innanzitutto con proroghe di diversi pagamenti: potrebbe slittare l’Imu 2020, così come le nuove tasse imposte con l’ultima Legge di Bilancio. In questo caso, sugar tax e plastic tax entrerebbero direttamente in vigore dall’anno prossimo, 2021.

Crescono poi gli investimenti, oltre allo slittamento dei pagamenti. Si starebbe pensando a un‘estensione del bonus affitti anche per gli immobili a uso non abitativo. Lo scopo sarebbe sostenere le tante attività costrette a chiudere perché incapaci di sostenere il peso del lockdown, delle misure di contenimento del contagio da coronavirus. Quindi il nuovo decreto di aprile potrebbe prevedere un’estensione del credito d’imposta del 60% del canone di locazione. Al mese di marzo ha riguardato esclusivamente botteghe e negozi. Con il nuovo decreto potrebbe invece riguardare anche alberghi, capannoni e studi professionali. Una categoria, quella degli albergatori, che si è vista azzerare ogni entrata a causa delle misure di contenimento. E che probabilmente, con un’estate molto critica alle porte, perderà anche i proventi della stagione estiva.

Poi, anche delle novità fiscali nel nuovo decreto di aprile, per alleggerire il carico fiscale pendente su partite Iva e non solo durante questa emergenza coronavirus. Potrebbe essere un incremento dell’importo dell’indennità per le partite Iva, fino a 800 euro al mese. Il governo, inoltre, starebbe anche studiando un bonus per colf e badanti, altra categoria marginalizzata dal decreto precedente, il Cura Italia. Il bonus riguarderebbe un’indennità di 600 euro in caso di lavoro full time e 400 euro in caso di part time. L’importo verrebbe erogato grazie a una sorta di cassa integrazione in deroga semplificata. Potranno presentare richiesta del bonus solo lavoratori domestici con contratto regolare.

Per le imprese il decreto di aprile potrebbe riguardare una modalità per rendere più ampia la compensazione dei crediti d’imposta. Tra le idee c’è quella di alzare fino a un milione di euro il limite alle compensazioni orizzontali dei crediti d’imposta, limite oggi posto a 700.000 euro.

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(Foto di Emanuele Cremaschi, da Getty Images)

Per le famiglie, sul tavolo del governo ci sarebbe anche un assegno universale straordinario, secondo quanto riportato da Money.it. E quindi: 160 euro per ciascun figlio per famiglie con Isee fino a 7.000 euro; 120 per famiglie con Isee tra 7.000 e 40.000 euro; e 80 euro per le famiglie che superano i 40.000 euro. Sarebbe quindi un bonus scaglionato in base ai dati Isee. Al vaglio anche un reddito di emergenza.

Infine, una modifica riguardante l’Iva. Il governo starebbe pensando anche a un abbassamento dell’Iva sulle mascherine per contenerne i prezzi, riducendola al 4%. Ma è probabile che questa misura rientrerà direttamente in un provvedimento ad hoc predisposto per dare direttive su tutti i dispositivi di protezione.

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Inoltre, proprio ieri sarebbe arrivata da alcuni deputati e senatori Pd, Cinque Stelle e gruppo misto una richiesta: un “decreto bambini” per sostenere 1,2 milioni di minorenni in stato di povertà. Bambini e adolescenti rappresenterebbero “un’ulteriore urgenza” da fronteggiare con un “decreto bambini”, collegato al prossimo decreto Aprile. E’ stato quindi richiesto un incontro con il premier Conte. Lo scopo sarebbe fare una “serie di proposte chiare e organiche, che nascono dall’ascolto e dal confronto con il Terzo Settore e le associazioni attive nel campo della tutela dell’infanzia e dell’adolescenza”.

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Tra le proposte: pasti a domicilio, assegni famigliari e bonus per i nuovi nati. “Chiederemo uno stanziamento di 4-500 milioni di euro”, spiega la deputata Pd Rosa Maria Di Giorgi. E aggiunge: “Serve una presenza ancora più forte sul campo di operatori che possano intervenire nei casi più difficili: la quarantena per molti rischia di peggiorare situazioni già a rischio, e senza la scuola questi bambini sono abbandonati a loro stessi”. Per quanto riguarda le lezioni online, Paolo Siani (Pd): “La scuola a distanza aumenta le disuguaglianze: nelle famiglie più povere, al Sud, non ci sono né computer né wifi, ma per il governo non è una spesa così alta da affrontare, si può fare”.

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