Spese Pazze, ex consiglieri Castè e Gasco condannati a risarcire la Regione Liguria

La Corte dei Conti condanna gli ex consiglieri Lorenzo Castè (Sinistra Indipendente) e Roberta Gasco (Udeur), entrambi parte dello stesso Gruppo Misto, a un risarcimento di oltre 82 mila euro per l’inchiesta sulle “spese pazze” nella Regione Liguria.

castè gasco - spese pazze liguria

Nuovi sviluppi in merito all’inchiesta sulle cosiddette “spese pazze” in Liguria sono arrivati appena poche ore fa. La Corte dei Conti, Sezione giurisdizionale per la Regione Liguria, ha condannato gli ex consiglieri regionali Roberta Gasco e Lorenzo Castè a un risarcimento di oltre 82 mila euro.

All’epoca dei fatti, Castè e Gasco erano rispettivamente presidente e consigliere del gruppo “Misto Udeur” e “Sinistra Indipendente”. La procura contabile contestava loro di aver utilizzato i fondi erogati al loro gruppo per il 2009 per scopi diversi da quelli previsti dalla legge. Da qui, dunque, la richiesta di risarcire il danno, e l’iniziale condanna al pagamento di circa 115 mila euro, oltre agli interessi, spese e rivalutazione.

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Fondi pubblici sperperati e fatture contraffatte

Come riferisce l’ANSA, l’indagine contabile in merito alle cosiddette “spese pazze” fatte tra il 2008 e il 2009 usando fondi pubblici, è in realtà una costola dell’indagine penale. Secondo l’accusa, gli ex consiglieri avrebbero speso un’ingente quantità di denaro erogato dalla Regione per effettuare acquisti personali, invece che destinarla alle effettive funzioni istituzionali.

Spese dunque non congrue e non attinenti alla loro attività consigliare, che sarebbero state sperperate in oltre seimila euro per l’acquisto di quotidiani e periodici (di cui l’edicolante ha disconosciuto le fatture) e in spese per seminari, trasporti o ristorazione. Per la maggior parte degli acquisti effettuati dagli ex consiglieri, tra l’altro, le varie fatture presentate sono poi risultate contraffatte.

corte dei conti

Nella loro sentenza, i giudici hanno sottolineato come “il danno si è definitivamente concretizzato con l’approvazione e la presentazione di un rendiconto in larga parte basato su ricevute di spesa contraffatte e dichiarazioni non veritiere, prodotte da entrambi, i cui importi rappresentano circa la metà del totale delle spese”.

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In merito a ciò, già nel luglio 2017 i giudici avevano condannato a 4 anni e 11 mesi di reclusione Lorenzo Castè, e a 2 anni e 4 mesi di reclusione Roberta Gasco. Già nel 2015, tuttavia, Roberta Gasco aveva provveduto a restituire una parte delle somme dovute per gli anni 2008-2010. Si tratta di un rimborso di oltre 90 mila euro, di cui soltanto 32 mila sono riconducibili all’anno 2009. Sulla base di ciò, in data odierna l’ex consigliera è stata condannata a risarcire poco più di 3 mila euro, con i restanti 79 mila che dovranno invece essere risarciti da Lorenzo Castè.

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