Il vicesegretario del Pd Andrea Orlando ai microfoni di Circo Massimo, su Radio Capital, ha dichiarato che per riaprire serve un piano progressivo e graduale, altrimenti si rischia di dover richiudere.
Il vicesegretario del Pd Andrea Orlando è intervenuto ai microfoni di Circo Massimo, trasmissione radiofonica su Radio Capital, e ha parlato della riapertura e dei rischi connessi all’allentamento se le misure che verranno adottate dalle regioni non saranno adeguate e ben calibrate. “Chiedere di riaprire subito è un modo sbagliato di porre la questione: non è solo quando, ma come; dobbiamo pensare a un piano progressivo e graduale. Non è solo discutere del distanziamento sui posti di lavoro ma come si garantisce la ordinaria vita sociale nei trasporti, nei servizi. Il rischio vero è il passo falso: che si riparta e poi si debba richiudere. Io credo un allentamento ma il 4 di maggio sarebbe più utile che le regioni dicessero aprire questo e non quello in modo graduale. Non si può pensare che la riapertura sia come la chiusura“, ha dichiarato Orlando, mettendo in evidenza l’importanza di un piano graduale per riaprire le attività produttive in Italia.
Il vicesegretario Pd ha, quindi, chiesto alle Regioni di valutare la riapertura graduale, ma si è anche espresso sulla riforma del Titolo V della Costituzione del 2015, che ha affidato la tutela della salute alla legislazione concorrente tra Stato e Regioni, con un sistema di centri di potere e competenze più ampie alle autonomie locali. “Dobbiamo pensare non in astratto ma cosa mettere in discussione dopo il virus. Ad esempio il modello lombardo se nella normalità andava bene, è entrato in crisi con la pandemia. Lo stesso va fatto in generale sul sistema sanitario. Se abbiamo un attacco da un nemico come questo va in crisi anche il titolo V dei venti sistemi sanitari. Ma non è una discussione che possiamo fare ora con i morti per strada, ma andrà fatta più avanti“, ha affermato ancora Andrea Orlando ai microfoni di Circo Massimo, e ha ricordato che “in Asia hanno avuto maggiore coordinamento con i territori e un doppio circuito sulla sanità, quella ordinaria e quella sulla pandemia“.
Il dem Orlando ha anche parlato del Mes, il Meccanismo Europeo di Stabilità, e della necessità di attendere la fine delle trattative per poter valutarlo in maniera realistica. “Sul Mes a me convince il lodo Conte. Ancora non è possibile valutare il Mes prima di vedere l’articolato. Ho partecipato a qualche Consiglio Ue e posso assicurare che sino a quando il Mes non è scritto nero su bianco sino alla fine, è un dibattito surreale. Aprire uno scontro frontale mentre è aperta la trattativa e il modo per fallire la trattativa stessa“, ha concluso il vicesegretario del Pd Orlando.