Attraverso un tweet della Ong Sea eye, l’Alan Kurdi ha fatto sapere di essere approdata in acque italiane alla ricerca di un porto.
Il tweet recitava più o meno così: “Siamo entrati in acque territoriali italiane per cercare riparo dal vento e dalle onde” un messaggio di dolore e di speranza quello dell’Alan Kurdi che finalmente trovato un posto sicuro dove rallentare. Rallentare, non fermarsi, perché un porto sicuro ancora non gli è stato assegnato. Un capitolo davvero buio per la storia d’Europa dove la paura per lo straniero cresce insieme i contagi da coronavirus. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha chiesto al governo di dare destinazione alla nave che da più di una settimana vaga in cerca di un porto in cui attraccare. “A maggior ragione dopo le parole della Ministra Lamorgese che ha smontato la polemica sull’aumento degli sbarchi, l’Italia non si sottragga ai propri doveri internazionali e confermi ancora una volta il primato dell’umanità e dei diritti sulla cultura della violenza e dell’indifferenza”, ha insistito Orlando.
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