Coronavirus, Ue sì a Recovery Bond e apertura a Mes

(Photo Getty Images)
A Bruxelles la seduta di questo venerdì 17 è stata calda: sì a Recovery Bond e apertura Mes.

È una corsa contro il tempo quella dell’UE per mettere in campo la strategia per salvare l’economia degli stati membri. Così, in questo venerdì 17 di un anno bisestile bestiale, l’Europarlamento ha bocciato il testo sugli aiuti economici, dove si faceva ricorso a eurobond. Piuttosto è stato approvato il testo con 395 sì, 171 contrari e 128 astenuti a favore del Recovery bond e all’apertura al Mes.
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Premessa: la soluzione non è vincolante, ma è in vista del Consiglio Ue del 23 aprile, dove i capi di Stato e di governo sono chiamati a decidere come finanziare il Recovery Fund, che dovrà elargire migliaia di miliardi per la ripresa.
In questa sede come hanno votato gli esponenti politici italiani?
Il M5s ha votato contro i Recovery bond garantiti dal bilancio Ue e a favore dei coronabond con debito mutualizzato, scegliendo una posizione diversa da quella del Pd, suo alleato di governo. La Lega ha votato contro i coronabond, ma si è astenuta sui Recovery bond.
Cosa prevede il Recovery bond?
In sostanza, la Commissione europea ha proposto una serie di pacchetti economici di investimenti per la ripresa e la ricostruzione dell’economia europea post crisi. Tale proposta deve andare oltre a quanto è già in essere con il Meccanismo europeo di stabilità, la Banca europea per gli investimenti e la Banca centrale europea e deve inserirsi nel nuovo quadro finanziario pluriennale. Soprattutto, tale provvedimento dovrebbe entrare in azione e rimanerci per tutto il perdurare delle perturbazioni economiche provocate dalla crisi. Testualmente:”Gli investimenti necessari potrebbero essere finanziati attraverso un QFP ampliato, i fondi e gli strumenti finanziari dell’Ue esistenti e obbligazioni a sostegno della ripresa garantite dal bilancio dell’Ue. Tale pacchetto non dovrebbe comportare la mutualizzazione del debito esistente e dovrebbe essere orientato a investimenti futuri”.
Il futuro per uscire dalla crisi e per rilanciare le imprese potrebbe essere questo. Ma è necessario intervenire al più presto. In questo momento, e ogni giorno, le aziende chiuse a causa del lock down e con poche prospettive stanno perdendo soldi e attuando molti licenziamenti.