Coronavirus, Aosta: raddoppiati i morti tra marzo e aprile

Secondo l’Istat Fonte a S.Vincent +112%, a Sarre +125% e a Verres +150%: questi i dati drammatici da coronavirus della regione.

Coronavirus, Aosta: raddoppiati i morti tra marzo e aprile – meteoweek

I dati sono allarmanti: secondo l’stat sono raddoppiati i morti ad Aosta tra il primo marzo e il 16 aprile 2020. Nel capoluogo valdostano i decessi erano stati 49 nello stesso periodo dell’anno scorso e quest’anno sono saliti a 99. Nella regione comunque si registra un’impennata della mortalità anche in altri comuni: a Saint-Vincent +112,5% (da 8 a 17), a Sarre +125% (da 4 a 9) e a Verres + 150% (da 4 a 10). I dati generali comunque riportano un netto calo delle persone ricoverate. In terapia intensiva sono ricoverate 2.936 persone. Nelle ultime ventiquattr’ore sono morte 525 persone (meno rispetto a ieri), arrivando a un totale di 22.170 decessi. I guariti raggiungono quota 40.164, per un aumento in 24 ore di 2.072 unità (ieri erano state dichiarate guarite 962 persone). Si intravede una speranza. L’aumento dei malati (ovvero le persone attualmente positive) è stato pari a 1189 unità (ieri erano stati 1127) mentre i nuovi contagi rilevati nelle ultime 24 ore sono stati 3786 (ieri 2667). I dati sono stati riportati dal quotidiano La Repubblica. Il numero totale di persone che hanno contratto il virus dall’inizio dell’epidemia è 168.941.

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Coronavirus: le parole di Domenico Arcuri

Domenico Arcuri, commissario straordinario, al Tg1 ha detto: “Lavoriamo per fare in modo che entro l’inizio del prossimo mese siano a disposizione 150mila test con cui su tutto il territorio nazionale avvieremo una prima ondata di sperimentazione. L’auspicio è avere la migliore esperienza che c’è sul mercato e fare in modo che diventi il test utilizzato in tutto il Paese, costituendo uno dei pilastri fondamentali della prossima fase dell’emergenza, per capire quanti cittadini sono immuni a questo virus“. Poi ha aggiunto parlando della ripartenza che gli uffici del commissario e la Protezione civile sono pronti. Non c’è un problema né di dotazione di dispositivi né di apparecchiature. Poi ha concluso specificando che anche la app per il cosiddetto contact tracing sarà un altro pilastro importante nella gestione della fase successiva dell’emergenza anche in questo caso stanno lavorando con il ministero dell’Innovazione e con la Presidenza del Consiglio per cominciare una sperimentazione che contano possa essere avviata in alcune regioni pilota per progressivamente estendere la facoltà volontaria dei cittadini a sopportare e supportare questo sistema di tracciamento dei contatti che serve a evitare che l’emergenza si possa ripresentare.

 

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