Wuhan corregge le stime di morti da coronavirus e aggiunge 1.290 morti al totale, arrivando così a 3.896. In aumento anche i contagi, di circa 325 unità, per un totale di di 50.333.
Wuhan, prima città focolaio del coronavirus, corregge a sorpresa le stime di contagi e decessi, aumentandole di unità significative. Registrati 1.290 morti in più, di certo non deceduti in questi ultimi tempi di maggiore tranquillità. Ora il numero di morti sale a 3.896 totali. In aumento anche i contagiati, anche se di poco: 325 unità in più, per un totale di 50.333 persone affette da coronavirus. La correzione del dato ha comportato anche una spiegazione che svelasse il perché di questo aggiustamento. Il quartier generale municipale impegnato nella prevenzione e controllo del virus ha spiegato: “La revisione è conforme a leggi e regolamenti, e al principio di essere responsabili verso la storia, le persone e i defunti”. La Cina spiega dunque che quanto fatto è legittimo. Lo scopo è di non lasciare alcun caso di Covid-19 non documentato. Questo ha messo all’opera le autorità che hanno lavorato per raccogliere informazioni dalle strutture coinvolte nel Covid-19. Sono stati compresi ospedali ufficiali e improvvisati, cliniche, siti di
quarantena, comunità con casi di infezione e siti speciali sotto
l’amministrazione di autorità giudiziarie, centri di detenzione e
centri di assistenza agli anziani.
La revisione dei dati potrebbe dare ulteriore man forte ai Paesi che già da tempo accusano la Cina, non solo di aver nascosto il virus per troppo tempo, ma anche di aver falsificato i dati su contagi e decessi. Tra i Paesi accusatori Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Già verso gli ultimi giorni di marzo diversi Stati esplicitarono pubblicamente il proprio scetticismo nei confronti dei dati forniti dalla Cina. Nel Regno Unito il ministro degli Esteri Raab proprio ieri ha affermato: alla fine della pandemia, la Cina dovrà rispondere a “domande difficili”. Ad alimentare i dubbi, già a fine marzo, il sovraffollamento delle case funerarie di Wuhan, riaperte il 23 marzo.
E lo stesso quotidiano cinese Caixin riportò la diffidenza degli stessi cittadini di Wuhan e una serie di domande, poi accolte in Europa. Visti i numeri delle case funerarie, in quanti sono morti veramente di coronavirus a Wuhan? Il Caixin fece notare che una sola agenzia funebre di Wuhan aveva consegnato 5mila urne cinerarie in un solo giorno. A Wuhan le agenzie funerarie sono 7. Così il sito di Radio Free Asia, emittente con sede a Washington, azzardò una stima: i morti ufficiali potrebbero essere 42mila. E’ difficile stabilire se anche quella dei 42mila morti possa essere una stima credibile. Sicuramente i dati forniti da Wuhan erano sottostimati. Tant’è che oggi la città fa un primo aggiustamento delle stime, in rialzo.
Le motivazioni di questa revisione sono diverse, come si legge nella nota di Wuhan. Innanzitutto, nella prima fase dell’epidemia le strutture ospedaliere della città non erano fisiologicamente in grado di accogliere tutti i pazienti Covid-19. Molti sono morti nelle abitazioni. A questo fattore bisogna aggiungerne altri relativi alla difficoltà di gestione dovuta alla piena emergenza. Le “relazioni tardive, sbagliate o mancanti” sui dati a causa delle condizioni di estrema difficoltà in cui operavano gli ospedali. I morti di alcune strutture dedicate al Covid-19, inoltre, non furono inclusi nel conteggio complessivo dei malati Covid-19. E poi informazioni incomplete riguardanti alcuni deceduti e “ripetizioni ed errori nei resoconti”. Il motivo di questa improvvisa revisione, quindi, sarebbe aggiustare stime falsate dall’emergenza.
I nuovi dati di Wuhan non sono ancora stati aggiunti alle stime nazionali. La Commissione Nazionale per la Sanità cinese intanto informa la giornata di ieri ha visto 26 nuovi contagi da coronavirus. Il giorno precedente erano 46. Nessun nuovo decesso. I pazienti ancora ricoverati sono 1.081. I contagi totali da inizio epidemia sono segnalati in 82.367 (rispetto agli 82.341 di ieri) e i decessi sono fermi a quota 3.342. Numero ancora inferiore alla revisione di Wuhan, che ora calcola 3.896 decessi.
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