I carabinieri del Gruppo di Locri hanno individuato un bunker per latitanti a Platì, durante una serie di perquisizioni effettuate su vari terreni della Locride.
I carabinieri del Gruppo di Locri in collaborazione con i Cacciatori di Calabria, unità speciale e gruppo operativo di truppe aviotrasportate dell’Arma, nato per contrastare le attività della ‘Ndangheta, hanno scoperto durante dei rastrellamenti e delle perquisizioni su diversi terreni di Platì, nella Locride, un bunker per latitanti. Il nascondiglio era nascosto da un grande blocco di cemento, ricavato in un muretto a secco, che può essere fatto scorrere su dei binari in ferro grazie a un meccanismo attivabile manualmente. All’interno del bunker i carabinieri hanno trovato una batteria per l’alimentazione elettrica e una camera con un letto.
Non è il primo bunker a essere scoperto. Infatti nei mesi scorsi sono state individuate diverse strutture dello stesso genere e nella medesima zona durante attività volte alla ricerca di latitanti appartenenti alla ‘Ndrangheta, per contrastare la criminalità organizzata calabrese e aggredire i patrimoni illeciti delle varie cosche della Locride.
Tempo fa i carabinieri del Gruppo di Locri, sempre in collaborazione con i Cacciatori di Calabria, hanno scovato nei territori di competenza della Stazione di Sant’Ilario dello Jonio, della Stazione di Locri e della Stazione di Platì un bunker, anch’esso con un ingresso ricavato in un muretto a secco, e all’interno hanno sequestrato 50 mila euro, in banconote di diverso taglio, nascosti in un tubo di plastica.
L’operazione portata a termine oggi fa parte del servizio di controllo del territorio calabrese, guidato dal Gruppo Carabinieri di Locri. I rastrellamenti e le perquisizioni svolti dall’Arma sono parte di una strategia mirata che ha come obiettivo l’arresto dei latitanti e il contrasto delle attività criminose messe in atto dalla ‘Ndrangheta. Le operazioni dei carabinieri giungono successivamente al monitoraggio e all’analisi di diversi delitti commessi nella provincia di Locri. Queste operazioni hanno una doppia valenza: da un lato servono per inibire i traffici illeciti e per colpire i centri di comando della ‘Ndrangheta; dall’altro servono come deterrente, per scoraggiare chi tenta di sottrarsi alla giustizia attraverso la latitanza, per mostrare e affermare il potere delle cosche mafiose.
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