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Cronaca

Joseph Ratzinger compie 93 anni: “Troppo debole per fare il Papa”

Oggi il 93esimo compleanno del papa emerito, dimessosi per far posto a Jorge Bergoglio. “Joseph Ratzinger è fragile fisicamente, ma brillante sul piano intellettuale”, dichiara padre Lombardi.

Oggi al Vaticano è un giorno di festa, seppur in maniera contenuta. Si celebra infatti il 93esimo compleanno di Joseph Ratzinger, il papa emerito che nel 2013 si dimise per fare posto a Jorge Bergoglio, divenuto Papa Francesco I. Il cardinale tedesco, che per otto anni è stato noto come Benedetto XVI, vive ancora in Vaticano in condizioni fisiche tutt’altro che positive. In ogni caso emerge in lui una grande lucidità sul piano mentale e intellettuale, come ha reso noto anche padre Federico Lombardi. Il presidente della Fondazione vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI ha parlato ai microfoni de La Stampa.

Nel corso dell’intervista, padre Lombardi ha sottolineato proprio questo contrasto tra le difficoltà fisiche e l’ottimo stato mentale di Joseph Ratzinger. “In lui la fragilità fisica procede con l’età senza far venir meno la brillantezza intellettuale. Si vedeva già bene alla fine del suo pontificato. Nelle grandi cerimonie nella basilica di San Pietro aveva iniziato a utilizzare la pedana mobile usata nelle ultime fasi da Giovanni Paolo II. Le sue forze non erano più all’altezza di fargli affrontare i processi decisionali, le riunioni e le incombenze richieste dal governo della Chiesa universale, soprattutto per quanto riguardava i progetti di viaggi internazionali”.

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Il papa emerito continua a tenere la mente impegnata – meteoweek.com

Joseph Ratzinger e la rinuncia al papato

Dunque, la scelta di dimettersi dal ruolo di papa è stata ben ponderata da Joseph Ratzinger. E padre Lombardi vuole sottolineare proprio il fatto che la scelta fu presa da lui in prima persona, per via delle sue difficoltà fisiche. “Non era un indebolimento delle capacità intellettuali, ma la lucidità di vedere le cose nella reale prospettiva. Chi è debole fisicamente ha meno forze per prendere decisioni. Una situazione connessa a un indebolimento graduale, non di carattere intellettuale ma di forze indispensabili a intraprendere iniziative. La sua è stata una considerazione oggettiva del venir meno delle energie fisiche necessarie a svolgere un ruolo esigente e impegnativo come quello di Papa”.

Padre Lombardi ha fatto capire dunque che la decisione di Joseph Ratzinger di rinunciare al papato nacque “da una libertà responsabile che sa guardare ai propri doveri e alla propria responsabilità di fronte a Dio e alla Chiesa. Quello della rinuncia – prosegue il presidente della Fondazione – è stato un atto caratteristico della sua coscienza. Si é sempre dimostrato pienamente consapevole di una vocazione ricevuta da Dio ed esercitata nella chiamata a servire gli altri. È stato un gesto totalmente alieno da costrizioni”. E si torna a rispondere a chi parla di condizionamenti esterni: “Significativamente la rinuncia del Papa per essere valida deve essere libera. E la decisione di Joseph Ratzinger va attribuita esclusivamente alla sua capacità di vedere con grande lucidità e profondo senso di responsabilità la crescente sproporzione tra le proprie forze e i doveri comportati dal compito di Pontefice”.

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Padre Lombardi si fa portavoce delle condizioni del papa emerito – meteoweek.com

La lezione di Benedetto XVI

Ma quale può essere la lezione che Joseph Ratzinger può dare all’Europa in questo periodo di emergenza Coronavirus? Padre Lombardi risponde così: “Ricordo in particolare i suoi discorsi durante il viaggio apostolico del 2009 nella Repubblica Ceca. Si celebrava il ventennale della rivoluzione di velluto e della caduta del Muro di Berlino. Joseph Ratzinger parlò dell’Europa come di una casa, più che come un’organizzazione di Stati o un insieme di interessi. Il termine “casa” esprime bene il senso della costruzione comunitaria. Dalle parole del Papa emergeva una connotazione europea molto intensa. Una prospettiva oggi più che mai utile per guardarci intorno ed edificare il nostro mondo proprio come una casa fondata su profonde radici spirituali e non solo su fondamenta materiali”.

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