In una lunga intervista, Francesco Facchinetti ha nuovamente raccontato i dettagli del suo intervento in difesa dell’anziano cinese che veniva picchiato e ha aggiunto altri retroscena.
Francesco Facchinetti, una quarantena violenta
Il coronavirus ha messo a dura prova non solo il nostro corpo ma anche la nostra mente. Da mesi ormai non si parla d’altro. Dal punto di vista umano e sociologico è un esperimento di quelli importanti. A margine di questa premessa dobbiamo contestualmente segnalare dei tanti episodi di rabbia che sono divampati nel corso di questi mesi. A suscitare molte perplessità sono state anche le tristi vicende di sfondo razzista, accadute intorno alla popolazione cinese. Di queste istante, Francesco Facchinetti, è stato un portabandiera. Proprio il cantante e presentatore è stato, nelle scorse settimane, protagonista del famoso episodio a sostegno di un signore cinese che veniva prima insultato e poi malmenato. Successivamente, il noto programma di Italia 1, Le Iene, avevano imbastito uno scherzo ai danni di Facchinetti per capire dove si spingesse il figlio d Roby nella difesa del prossimo.
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“Non fatevi giustizia da soli”
In queste ore è trapelato un racconto che si lega molto a quelli raccontati nella nostra premessa. Cosciente di non assumere un atteggiamento consono e di esempio ai più giovani, Facchinetti ha più volte pregato i suoi follower a non seguire questi esempi. Non ha assolutamente senso farsi giustizia da soli, e non è eticamente corretto. A margine di questa premessa ha raccontato l’ennesimo episodio che lo ha visto protagonista in passato. Questa volta è andato a difesa di un cane che veniva picchiato pesantemente dal proprio padrone. Mi è successo tempo fa un episodio alquanto grave. Una volta ho picchiato un signore che picchiava il cane e purtroppo nella dura colluttazione gli ho spaccato il naso e ho dovuto pare. Mi ha denunciato e ho giustamente pagato. Non serve farsi giustizia da soli non è sano. Detto questo io non mi sono pentito del gesto che ho fatto.
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