Dopo aver superato diverse pressioni sia interne che esterne a causa di questo provvedimento, Trump è riuscito nell’intento di firmare settanta milioni di assegni per le famiglie americane.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha appena firmato settanta milioni di assegni che saranno destinati alle famiglie americane per supportarle in questo momento di difficoltà causato dall’emergenza coronavirus che il paese si ritrova ad affrontare.
In molti, vedono in questa nuova misura di Trump, un modo per presentarsi al meglio davanti agli americani alle elezioni di novembre.
Sembra inoltre che il progetto riguardante questi assegni per le famiglie, fosse già nella testa del Presidente Usa tre settimane fa, quando si stava varando la manovra da duemila miliardi per dare un forte stimolo fiscale al paese. Ma a quanto pare, il progetto inizialmente fu messo da parte, in quanto la legge americana prevede che questo tipo di assegni, devono essere firmati e autorizzati da un funzionario del tesoro al fine di evitare possibili strumentazioni politiche da parte di chi sta al governo. Oltretutto, sembra che inizialmente la proposta avesse incontrato proprio la resistenza dell’Agenzia del Tesoro, che riteneva la misura una sorta di interferenza esterna al suo operato.
Trump però non si è mai rassegnato, e dopo tre settimane è riuscito ad ottenere ciò che voleva. Il Washington Post ha riferito che nella giornata di lunedì, il Presidente Americano è riuscito a trovare il modo di aggirare le pressioni interne sul tema. L’assegno sarà infatti firmato da un funzionario come vuole la legge, ma in basso ci sarà la firma di Trump e nella causale verrà riportata la dicitura “Economic Impact Payment”. Questo ha generato molte polemiche, sia interne all’amministrazione Usa, che nelle opposizioni. Si contesta oltretutto anche la rapidità annunciata dal Presidente Usa, con cui questi soldi arriveranno alle famiglie. È stata però l’agenzia del Tesoro stessa a comunicare che in realtà ci vorrà poco tempo, e che gli assegni saranno disponibili già dalla prossima settimana.
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Intanto in America per gestire al meglio un’emergenza che con il passare dei giorni diventa sempre più drammatica, sono nate due commissioni formate da manager e imprenditori allo scopo di redigere e coordinare un piano per la ripresa economica del paese. Dentro queste commissioni ci sono nomi di elevata caratura e risonanza mediatica, come ad esempio Mark Zuckerberg e il Ceo di Apple, Tim Cook. Tutte queste persone opereranno nelle vesti di consulenti della Casa Bianca.