Coronavirus, il settore turistico è ad un passo dal collasso

Prenotazioni cancellate, o del tutto mai arrivate: Federbalneari, l’associazione di categoria del turismo costiero, spera in un intervento del Governo. Ma la prospettiva è pessima.

Moltissime cancellazioni o mancate prenotazioni in tutte le località con un inevitabile collasso della filiera della “vacanza del mare”: la prospettiva per chi lavora nel settore del turismo è pessima. L’unica speranza è un intervento del governo. E’ per questo che le associazioni di categoria continuano a guardare con fiducia ed attenzione al dialogo serrato con il Governo e con i vari Ministeri che sta portando avanti in questi giorni, proprio per far fronte ad una situazione catastrofica.
Tra chi aspetta e spera c’è Marco Maurelli, direttore di Federbalneari Italia, associazione tra le più rappresentative d’Italia del turismo costiero con le 13 associazioni regionali e per oltre 3000 imprenditori del turismo rappresentati.

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“E’ già sotto gli occhi di tutti come il comparto del turismo
balneare italiano abbia subito un pesante passivo in termini di
prenotazioni che si rifletteranno negativamente ed
inevitabilmente sull’economia del turismo e su tutto il suo
indotto. Parliamo di un numero di persone coinvolte, tra
lavoratori dipendenti e stagionali, che si aggira intorno al
milione di unità” spiega Maurelli.
Per Federbalneari è, quindi, fondamentale che il Governo metta
subito in campo le misure ordinarie tra le quali, in primis, la
stabilizzazione del sistema concessorio al 2033, senza la quale non si può assicurare continuità al lavoro degli imprenditori
balneari e il mantenimento dei livelli occupazionali. Federbalneari interviene anche sull’ipotesi dei box in plexiglass sulle spiagge. “Abbiamo ricevuto tantissime telefonate da parte dei nostri associati, dai Comuni e dalle Regioni che chiedevano chiarimenti su quella che è stata fatta passare come soluzione per salvare la stagione balneare mentre, invece, è la proposta, seppur scenografica e di effetto, di un’azienda. In un momento così drammatico per il settore turistico balneare, con un comparto praticamente sull’orlo dell’abisso, c’è chi non trova di meglio che proporre ipotesi incredibili” ha commentato Maurelli.

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