La presidente dell’esecutivo Comunitario Ue Ursula von der Leyen: “L’Unione Europea mette sul piatto 3mila miliardi contro la crisi. Vogliamo dare ai ventisette paesi un quadro iniziale per le riaperture”
In un contesto nel quale alcuni Paesi stanno già allentando il confinamento, la presidente dell’esecutivo Comunitario Ue Von der Leyen prova a indicare una strada comune. Al netto delle differenziazioni che inevitabilmente ci saranno, l’Europa può produrre alcune misure base per i 27 paesi. La Commissione europea ha esortato dunque i paesi a perseguire una strategia coordinata di uscita dall’emergenza. Sul fronte finanziario, in vista di un rilancio dell’attività economica, la presidente dell’esecutivo comunitario Ursula von der Leyen ha parlato di investimenti necessari pari a “migliaia di miliardi sul piatto della crisi”.
“Poiché la pandemia influenzale – spiega in una conferenza stampa – ha colpito i Paesi membri in momenti diversi, non esiste una strategia valida per tutti allo stesso momento. Vogliamo però dare ai Ventisette un quadro di riferimento. E ci sarebbero tre criteri per valutare una fine graduale della quarantena: un calo del contagio, sufficienti capacità mediche e sufficiente capacità di monitoraggio dei cittadini.
Quest’ultimo aspetto, cruciale secondo Bruxelles, è legato al tracciamento delle persone sane, malate, guarite o immuni. “L’uso di tali applicazioni mobili dovrebbe essere volontario, in base al consenso degli utenti e nel pieno rispetto delle norme europee sulla privacy e sulla protezione dei dati personali. Nell’utilizzare le App di tracciamento, gli utenti dovrebbero mantenere il controllo dei propri dati e la tracciabilità. Dovrebbe essere consentita solo su base anonima e aggregata”.
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Un processo da realizzare a medio termine
Più in generale, la Commissione sostiene che “le restrizioni ai viaggi e i controlli alle frontiere attualmente applicati dovrebbero essere revocati una volta che la situazione epidemiologica delle regioni frontaliere converga in modo sufficiente e le regole di allontanamento sociale siano applicate in modo ampio e responsabile”. Difficile stabilire quando, ma sempre secondo Bruxelles, “gli Stati membri limitrofi dovrebbero rimanere in contatto, mantenendo un coordinamento con la Commissione”.
L’esecutivo comunitario aggiunge. “A breve presenteremo orientamenti più dettagliati» su come ripristinare progressivamente i servizi di trasporto, la connettività e la libera circolazione con la rapidità consentita dalla situazione sanitaria, Tutto questo anche in vista dell’organizzazione delle vacanze estive”. Sul versante sanitario, da Bruxelles giunge l’annuncio che il 4 maggio organizzerà una conferenza per raccogliere aiuti da utilizzare per finanziare la ricerca su vaccino e trattamenti contro il virus Covid-19.
Il quadro, come detto, è differenziato in Europa. I negozi sono stati riaperti in Austria e fabbriche sono ripartite in Spagna. La Francia invece ha allungato la quarantena al 11 maggio. Secondo alcuni osservatori, il rischio è di assistere allo stesso disordine a cui abbiamo assistito al momento dell’introduzione del confinamento. Una fase 2, quella della gestione, considerata – a ragione – la più complicata e ricca di ostacoli.