Oms: Italia fanalino di coda nelle vaccinazioni a operatori sanitari

L’Italia è il paese europeo con “il tasso più inferiore di vaccinati” per l’influenza “tra gli operatori sanitari”. Lo ha ricordato il vicedirettore dell’Oms Ranieri Guerra parlando di un “malcostume che va emendato e corretto”.

L’Italia della ‘sanità eccellente’ ha un triste record: è il paese europeo con “il tasso più inferiore di vaccinati” per l’influenza “tra gli operatori sanitari”. Lo ha sottolineato il vicedirettore dell’Oms Ranieri Guerra parlando di un “malcostume che va emendato e corretto”. Parlando della necessità di potenziare le strutture territoriali in maniera “capillare”, Guerra ha rimarcato quanto sia un passaggio “che va fatto ora: perché non siamo ancora in stagione influenzale ma ci arriveremo verso settembre ottobre con apertura parziale e progressiva delle scuole. E dunque – ha aggiunto – dobbiamo pensare a come poter vaccinare contro l’influenza e contro lo pneumococco, che saranno fattori confondenti per il Covid, anziani, bambini e tutti quelli che
possono essere veicolo di trasmissione”.

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I dati ufficiali in materia di vaccinazioni nel 2019, dicono che in Italia sia andata meglio rispetto al passato ma nonostante questo il nostro Paese è lontano dal poter dirsi soddisfatto. Nelle scorse stagioni soltanto la metà delle persone a rischio (a partire dagli anziani) s’è sottoposta alla profilassi. Ancora più basso il dato relativo agli operatori sanitari (15,6 per cento), che rende la Penisola il fanalino di coda in Europa. Un primato non invidiabile, che potrebbe incentivare il ricorso all’obbligo per medici, infermieri e ostetriche già in vigore in alcune regioni.

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