Da un aumento dei posti letto fra il 35 e il 50% alla riprogettazione delle aree di cure intensive: ecco tutte le proposte degli anestesisti.
Si guarda avanti: “È questo il momento di pensare al futuro” ed è così che si apre l’appello degli anestesisti italiani per potenziare la sanità nel Paese messa a dura prova dall’emergenza Covid-19. La Siaarti (Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia ntensiva) e il sindacato Aaroi-Emac (Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani emergenza area critica) hanno sottoscritto un appello congiunto al governo perché intervenga subito per salvaguardare il Paese e prepararlo alle emergenze sanitarie di domani. L’appello si articola in 5 punti:
- Posti Letto: “Per creare nuovi posti letto di cure intensive non è sufficiente semplicemente acquistare un ventilatore ed un monitor, ma è indispensabile una dotazione ben più complessa, in termini di risorse tecnologiche/letto e per struttura, oltre che umane e logistiche per garantire standard di sicurezza e qualità delle prestazioni. Sarebbe un errore imperdonabile dimenticarlo“.
- Terapia Intensiva: “E’ fondamentale prevedere cosa accadrà al termine del periodo emergenziale e come saranno stabilizzati i nuovi posti letto di Terapia intensiva. Si ritiene imprescindibile esprimere i criteri da adottare che possano portare ad un incremento dell’offerta ‘stabilizzata’: si considera che tale aumento possa essere ricompreso fra il 35 ed il 50% degli attuali”.
- Le Nuove Tecnologie: “Per un nuovo approccio emergenziale, è urgente e necessario riconsiderare correttamente le dotazioni tecnologiche, la logistica e la riprogettazione delle aree di cure intensive per garantire standard appropriati e qualità assistenziale. Servono azioni sinergiche e modulabili, ma sempre preservando l’eccellenza italiana”.
- Riorganizzazione Anestesisti Italiani: “Tutto il Paese ha toccato con mano la dedizione e la competenza con cui gli anestesisti rianimatori si sono spesi. Dimenticare la loro specificità nell’immediato futuro sembra decisamente rischioso per le caratteristiche della popolazione italiana, che ha già scontato una inadeguata disponibilità di cure intensive, ma che nel futuro potrebbe pagare una riorganizzazione non oculata del Ssn”.
- Nuovi Specialisti: “Un aumento dei posti letto ‘stabilizzati e strutturati’ di Terapia intensiva necessita senza ombra di dubbio di medici specialisti di Anestesia Rianimazione, Terapia intensiva e del Dolore, oltre che di infermieri di Area critica che rappresentano anch’essi una professionalità preziosa e imprescindibile. Per garantire questo aumentato fabbisogno di specialisti, servono soluzioni semplici, immediatamente realizzabili, utilizzando strumenti di cui il Paese può già disporre e a costi sostenibili”.
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All’appello ancora non è giunta risposta ma gli anestesisti hanno precisato “l’immediata disponibilità dei due soggetti (che rappresentano la totalità degli Anestesisti Rianimatori del nostro Paese) a supportare le Istituzioni Centrali e Regionali in tutti i passi che potranno essere congiuntamente realizzati per gestire al meglio i 5 punti segnalati per superare l’attuale fase di emergenza.”