Almeno un adolescente su tre ha provato droga nell’ultimo anno. E anche il piano carcerario è influenzato da questa diffusione degli stupefacenti, con 20mila detenuti per spaccio.
Il mercato della droga, almeno in teoria, è stato rallentato se non addirittura fermato dalla diffusione del Coronavirus. Nel frattempo, arrivano i nuovi dati relativi alla spesa dei nostri concittadini per l’acquisto di sostanze stupefacenti nel 2019. E il dato è spaventoso, considerando la quantità di denaro investita per consumare ogni genere di droga. La cifra stanziata in Italia per l’acquisto di cocaina, marijuana e via dicendo ammonta a ben 15 miliardi di euro. Un numero clamoroso che è stato reso noto dal Dipartimento per le politiche antidroga nelle scorse ore.
Il veicolo con cui è stato reso noto questo dato è il nuovo numero di La Via Libera, la rivista prodotta da Libera e dal Gruppo Abele. Questi 15 miliardi di euro sono stati spesi nel 2019 da ben otto milioni di italiani. Un altro dato che spaventa nell’acquisto e nel consumo della droga nel nostro Paese è il fatto che oltre il 50% dei consumatori ha un’età inferiore a 18 anni. In particolare, nella fascia di età tra i 15 e i 19 anni troviamo oltre un terzo dei consumatori complessivi nello scorso anno. Ciò vuol dire che oltre due milioni di minorenni hanno provato almeno una droga nel 2019
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Stando alla ricerca pubblicata sulla rivista, la sostanza stupefacente che ha portato alla spesa maggiore per gli italiani è la cocaina. La polvere bianca ha causato una spesa superiore alla metà dei 15 miliardi di euro di cui sopra. Questo potrebbe essere dovuto soprattutto al fatto che la cocaina è una delle sostanze più care sul mercato, quindi non si tratterebbe di una spesa al consumo complessivo. E lo smercio di droga nel 2019 ha causato anche un’influenza anche sul sistema carcerario. Sono infatti 20mila le persone detenute nei carceri del nostro Paese per reati legati allo spaccio e alla detenzione di sostanze stupefacenti.
Nell’editoriale che accompagna questa inchiesta, denominata “Consumi stupefacenti”, Don Ciotti ha voluto dire la sua. “Oggi di droga si muore ancora – ha scritto il prete – . Eppure la cosa non fa quasi più notizia. Come se all’assuefazione legata all’uso si sia aggiunta quella determinata dalla sua presenza”. Il dossier pubblicato tramite il lavoro del Dipartimento per le politiche antidroga serve anche a sensibilizzare i giovani nel ridurre o abbattere il consumo di droghe.
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