Coronavirus, Usa: 2.228 morti in 24 ore, il dato più alto da inizio pandemia

Coronavirus, il giorno nero degli Usa: 2.228 morti in 24 ore. E’ il dato più alto dall’inizio della pandemia quello che emerge mentre Trump polemizza e taglia fondi all’Oms. L’epidemia avanza velocemente in Brasile, Perù ed Ecuador.

Il dato più alto dall’inizio pandemia, con la speranza degli americani che almeno possa rappresentare il picco e nei prossimi giorni la curva dei contagi possa scendere. Negli Usa sono morte 2.228 persone nelle ultime 24 ore. I dati sono stati aggiornati dalla Johns Hopkins University. Mentre Trump polemizza e taglia fondi all’Oms, gli Usa fanno i conti con una nuova giornata terribile. In particolare la città di New York, già al centro della pandemia, ha avuto un innalzamento del numero di morti di oltre 3.700 dopo che le autorità hanno fatto sapere di aver incluso nel calcolo persone che non erano mai state testate ma che, dai sintomi riscontrati, sono deceduti a causa del virus.  Le nuove cifre, pubblicate dal Dipartimento alla Salute del comune, hanno alzato a oltre diecimila le vittime dell’epidemia in città e a oltre 26 mila il totale dei morti a oggi negli Stati Uniti.

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Sono morte più persone nella sola New York che in tutta Italia, il paese europeo in prima linea nella pandemia. “Non è il momento di ridurre le risorse per le operazioni dell’Oms o di qualsiasi altra organizzazione umanitaria nella lotta contro il coronavirus”. Lo ha detto il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, dopo che il presidente Usa Donald Trump ha annunciato la sospensione dei fondi all’agenzia delle Nazioni Unite. “Ora è il momento dell’unità – ha aggiunto – e perché la comunità internazionale lavori insieme in solidarietà per fermare questo virus e le sue conseguenze dirompenti”.

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2.200 miliardi di aiuti agli americani

Gli assegni che gli americani riceveranno nell’ambito del piano di aiuti da 2.200 miliardi di dollari saranno firmati Donald Trump. Il Dipartimento del Tesoro americano ha ordinato che il nome del presidente fosse stampato sugli assegni che l’agenzia delle Entrate americane si sta affrettando a spedire. La direttiva causerà alcuni giorni di ritardo per l’invio. Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti, secondo le quali la “decisione senza precedenti” è stata formalizzata lunedì: sarà la prima volta che la firma di un presidente appare su assegni dell’Agenzia delle Entrate.

Crescono i contagi in America latina

Il numero dei contagiati da coronavirus in America latina ha raggiunto oggi quota 72.024, dei quali 3.203 sono morti. E’ quanto emerge da una statistica elaborata dall’Ansa sulla situazione esistente in 34 nazioni e territori latinoamericani. In poco più di 48 ore, la regione è passata dai 60.300 casi confermati e le 2.503 persone decedute del 12 aprile, al più pesante bilancio comunicato oggi. Quasi un terzo dei contagiati e la metà dei morti hanno origine in Brasile, dove si registrano polemiche sulla attendibilità delle statistiche ufficiali. Il Brasile, che con oltre 210 milioni di abitanti è il più popoloso dell’America Latina, conta 25.262 contagiati da Covid-9 confermati, di cui 1.532 sono deceduti. Seguono il Perù, che ha avuto un fortissimo aumento di contagi (10.303 con 230 morti), ed il Cile (7.917 e 92). Entrambi  hanno nelle ultime ore superato l’Ecuador (7.603 e 369) che continua comunque ad essere il Paese più colpito in rapporto alla sua popolazione. Seguono il Messico (5.014 e 332), Panama (3.472 e 94), la Repubblica Dominicana (3.286 e 1183), la Colombia (2.852 e 112) e l’Argentina (2.277 e 102).

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