In Europa, l’Italia continua a lottare per gli eurobond ma per ora sul piatto c’è il Mes che divide ai vertici Pd e Movimento.
Sul Mes trovare un accordo sempre impossibile: alla maggioranza c’è divisione e la decisione sembra davvero difficile da prendere. In un alternanza continua di punti di vista diversi, ecco tutto ciò che c’è da sapere sul meccanismo europeo di stabilità e sui diversi punti di vista in campo.
Cos’è il Mes?
Il Fondo salva-Stati, è un’organizzazione internazionale a carattere regionale nata come fondo finanziario europeo per la stabilità finanziaria dell’eurozona (art. 3), istituita per trattato dagli Stati membri per creare un’organizzazione internazionale con sede in Lussemburgo, che avrebbe dovuto fungere da fonte permanente di assistenza finanziaria per gli Stati membri in difficoltà finanziaria, con una capacità di prestito massima di € 500 miliardi. In questo caso potrebbe entrare in campo per salvare l’Italia dalla crisi economica deflagrante dovuta all’emergenza sanitaria da Covid-19. Secondo alcuni il Mes è un’opportunità in più e non ci sono motivi per non approfittarne in questo momento di crisi, lo sostiene per esempio Delrio, capogruppo alla camera. Per altri invece è una “fregatura” e sarebbe come andare dallo “strozzino” perché “concede prestiti a tasso da di usura”.
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Mes: punti di vista diversi
“Il Mes è uno strumento nato con condizionamenti”, era un modo “per intervenire nei Paesi in crisi, come dire ti do i soldi ma sei in libertà vigilata. Giustamente l’Italia ha detto basta, questo non lo voglio”. Ma, ha continuato l’ex premier, “nell’ultima riunione si è ottenuto il ‘discondizionamento’, cioè il fondo europeo non è più condizionato”: a parlare è Romano Prodi, due volte Premier. Dalla sua parte anche un altro ex premier, Matteo Renzi: “Il presidente del Consiglio che combatte per gli eurobond fa una battaglia sacrosanta e giusta e noi siamo con lui“, ma “perché dobbiamo essere contro il Mes quando è senza condizionalità?“, “grazie al lavoro di Roberto Gualtieri e di Paolo Gentiloni i 37 miliardi disponibili per l’Italia domani mattina sono senza condizionalità, se avessi la possibilità di prendere 37 miliardi di euro per darli agli italiani li prenderei“. Pollice verso, invece, da parte dei 5 stelle: “I guai arriverebbero dopo l’emergenza“. Perché, in effetti, un Mes “senza condizionalità non esiste“. Ma se la maggioranza è spaccata, la destra versa in condizioni identiche. Fi si smarca dagli alleati: “Il Mes non può essere un tabù”.
“Il Mes non va demonizzato. Non c’è nulla di sbagliato, in linea di principio, nel fatto che i Paesi ad economia più solida chiedano garanzie rafforzate per finanziare Paesi più a rischio. La cosa sbagliata è che queste garanzie si trasformino in uno strangolamento dell’economia di una nazione già in sofferenza e addirittura in un esproprio della sua sovranità nazionale“, ha ribadito Silvio Berlusconi in un intervento su ‘Il Giornale’.
Di diverso parere Matteo Salvini per cui: “Il Mes è un fondo istituito da un trattato, Berlusconi o Prodi possono dire quello che vogliono. Il problema non è il tasso sono le condizionabilità. Una volta che accedi a questo fondo, per farsi restituire i soldi ti potrà dire aumenti l’età pensionabile, tassi la casa, tassi i risparmi in banca. L’accordo non può andare sopra il trattato, una legge italiana non può superare la Costituzione; un fondo istituito con un trattato risponde al trattato“. ”Il Mes non sono soldi gratis, ci impone dei limiti che dovrà pagare pure mio figlio fra trent’anni”, sottolinea il viceministro dello Sviluppo economico, Stefano Buffagni. Il dibattito è ancora aperto.