Il Coronavirus causa un aumento delle crisi ansioso-depressive

Adelia Lucattini, psichiatra e psicoanalista ordinaria della SPI e della IPA lancia l’allarme. “Dopo la fine del lockdown da Coronavirus farà manifestare un disturbo post-traumatico da stress”.

adelia lucattini coronavirus

Quando terminerà questo confinamento, avremo un’esplosione di crisi ansioso-depressive, dovute principalmente al manifestarsi di un Disturbo post traumatico da stress“. A renderlo noto è stata una persona specialista nel settore psicoanalitico. Si tratta di Adelia Lucattini, psichiatra e psicoanalista ordinario e dell’età evolutiva della Società Psicoanalitica Italiana (SPI) e International Psychoanalytical Association (IPA). La dottoressa ha voluto fare il punto sui problemi emotivi e psicologici scaturiti dalla pandemia da Coronavirus. In particolare, la Lucattini si è occupata di ciò che potrebbe accadere dopo la fine della pandemia.

Molte persone – dichiara la Lucattini – potranno continuare ad avere disturbi del sonno con incubi riferiti alla paura di essere contagiati o al confinamento a casa e l’accentuazione di tratti fobici o persecutori. Queste angosce profonde, spesso inconsce, possono portare, da un lato, all’auto-isolamento sociale pur potendo uscire di casa, dall’altro all’aggressività anche verbale verso chi, di volta in volta, individuano come un pericolo per la propria salute o causa delle proprie difficoltà: per esempio chi non porta la mascherina o i guanti“.

Leggi anche -> Oms risponde a Trump: “La priorità è salvare delle vite”

Leggi anche -> Coronavirus, Nas: il 17 per cento delle Rsa e strutture simili presenta irregolarità

Lo stress da lavoro potrebbe ripresentarsi anche dopo il lockdown – meteoweek.com

Ci sono poi individui – prosegue la psicoanalista – che soffrono molto l’obbligo di dover restare a casa e vivono questa restrizione come una ‘reclusione’: questi possono sviluppare delle ‘angosce da sequestro’ ossia la sensazione di essere rapiti o incarcerati, accompagnata da sogni traumatici“. La Lucattini spiega che questi individui, a causa della quarantena forzata da Coronavirus, “potrebbero avere una reazione di allontanamento dalla realtà, una transitoria ‘psicosi negazionista’ dell’epidemia e del contagio e, pertanto, decidere di non usare i dispositivi di protezione individuale ‘perché non necessari’ o sviluppare delle idee complottiste anche molto articolate e argomentate, difficili da elaborare e da riconnettere alla realtà“.

Adelia Lucattini ha parlato proprio dei primi giorni della tanto attesa Fase 2. Un periodo che tutti aspettano per poter uscire da questo stato di quarantena forzata. In ogni caso, le difficoltà legate a nuove restrizioni che verranno adottate possono causare nuovi problemi psicologici. “Pochi di noi immaginano che la tanto desiderata fine del lockdown e la ripresa delle attività sarà un duro colpo. Per molto tempo non potremo tornare alla vita di prima, avere rapporti sociali, incontrare familiari e amici, viaggiare e su tutto questo graverà l’ansia inespressa accumulata nel periodo di quarantena“.

Leggi anche -> Coronavirus, orari differenziati per uffici pubblici e aziende

La Lucattini ha concluso elencando i problemi che potrebbero emergere nei primi tempi dopo la fine del lockdown. “Ansia, stress, nervosismo, insofferenza, tristezza, frustrazione e depressione possono ripercuotersi sul lavoro, sui rapporti sociali e familiari, peggiorando sensibilmente la qualità della vita. Affrontare questo tipo di problemi da soli può mandare ‘in tilt’ chiunque, non solo i soggetti più fragili, quindi chiedere aiuto subito, rivolgendosi per esempio ai centri di ascolto gratuiti come quelli della Società Psicoanalitica Italiana, è un modo per iniziare a stare meglio e prevenire i disturbi emotivi e psicologici che possono presentarsi al momento della ripresa“.

Gestione cookie