Coronavirus: Piemonte, Inail riconosce indennità per il decesso di un sanitario

In Piemonte l’Inail ha deciso di riconoscere come infortunio mortale il decesso di un operatore sanitario a causa dell’epidemia di Coronavirus e ha previsto un’indennità per la sua famiglia.

Coronavirus- Piemonte, Inail riconosce indennità per il decesso di un sanitario (Getty) - meteoweek.com
Coronavirus- Piemonte, Inail riconosce indennità per il decesso di un sanitario (Getty) – meteoweek.com

L’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail) ha riconosciuto in Piemonte che il decesso di un operatore sanitario a causa del Coronavirus deve essere considerato come un infortunio mortale sul lavoro e necessita di un’indennità. Questo comporta, come ha dichiarato il direttore della sede Torino Nord dell’istituto Daniele Bais, dopo l’istruttoria svolta, che verrà versata una rendita ai superstiti, cioè ai familiari dell’operatore deceduto. Si tratta del primo riconoscimento avvenuto nella regione Piemonte.

Il caso dell’indennità riconosciuta dall’Inail riguarda un operatore sanitario morto a marzo, dopo la degenza in terapia intensiva, in seguito al contagio di Coronavirus avvenuto durante l’esercizio delle sue funzioni in un ospedale di Torino. L’Inail ha costituito una rendita ai superstiti per i familiari dell’operatore deceduto, in base alla quale ci sarà l’erogazione di una prestazione economica decorrente dal giorno successivo alla morte dell’uomo e che prevede anche un assegno da parte dell’istituto per le spese che la famiglia ha sostenuto per i funerali del lavoratore. In questo caso è prevista anche una prestazione economica una tantum da parte del Fondo delle vittime di gravi infortuni sul lavoro, della quale possono beneficiare anche i lavoratori non assicurati con l’Inail, che sarà devoluta alla famiglia dell’operatore scomparso.

Secondo l’orientamento dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, per quanto riguarda il riconoscimento dell’infortunio sul lavoro vige la semplice presunzione dell’origine professionale del contagio e della conseguente malattia, vista la tipologia del lavoratore e la elevata probabilità di contrarre il virus durante l’esercizio delle sue funzioni. Il direttore della sede Torino Nord dell’istituto Daniele Bais ha spiegato che la procedura istruttoria è stata svolta in tempi rapidi grazie alla collaborazione di diverse figure: “per procedere speditamente all’accertamento è stata decisiva per l’istruttoria la collaborazione attenta e sollecita sia del datore di lavoro che dell’Asl competente. Tutti i soggetti e gli enti coinvolti hanno operato solidalmente come una squadra“.

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